Un solo tricolore

Un tempo, a far incazzare i francesi – per dirla con le parole di Paolo Conte – erano due eroi italiani che dominavano il mondo pedalando. Oggi ci han pensato quattro ragazzi in maschera e fioretto a gelare l’entusiasmo di uno Stade Decoubertain che ribolliva di ardeur patriottico per gli spadaccini di Francia: ma Ezio Lefort, Erwann Le Pechoux, Jeremy Cadot e Julien Mertine hanno dovuto alla fine inchinarsi alla giornata d’oro dei nostri fiorettisti. Fermo ai box Andrea Cassarà (secondo nell’individuale di ieri), è stato Andrea Baldini a caricarsi sulle spalle la squadra, supportato anche dalle ottime prestazioni di Valerio Aspromonte e Giorgio Avola. Il romano e il siciliano, usciti troppo presto nella gara individuale di ieri, avevano una gran fame di riscatto e hanno azzannato gli avversari fin dal primo mattino: Canada, Giappone, quindi l’ormai classico incrocio con la Russia di Cerioni e il grand finale contro i padroni di casa.

I francesi sospinti dal tifo infernale del palazzetto hanno dato spettacolo fin dal primo assalto. Gli egiziani, capitanati da Abouelkassem e bravi a fare lo scalpo alla più blasonata Germania di Joppich, hanno potuto ben poco. Stessa sorte era toccata prima di loro all’Austria (45-38), mentre in semifinale Les Bleus hanno chiesto e ottenuto strada dagli Stati Uniti numero uno al mondo, grazie all’apporto di un grandissimo Erwann Le Pechoux. Quanto agli azzurri, sono sempre stati protagonisti di assalti molto combattuti e tirati, fin dall’esordio contro il Canada passando per il quarto di finale contro il Giappone. Un confronto che sembrava procedere spedito verso una facile vittoria azzurra (15-4 dopo i primi tre giri), ma che si è improvvisamente riaperto dopo il blitz di Yuki Ota: come un ninja sbucava da ogni a parte a Valerio Aspromonte, che a fine assalto accusava un pesantissimo parziale di 1-14. La pronta reazione della squadra italiana, fra cui dello stesso fiorettista romano, da quel momento in poi impeccabile, ha rimesso in piedi l’assalto prima del definitivo allungo che ha sancito il 45-38 finale. Equilibrio perfetto invece nella semifinale di Italia-Russa: Andrea Baldini e il russo Cheremisinov sono saliti infatti in pedana sulla situazione di 40-39 Italia: questa volta però non c’è stato bisogno del thrilling dell’ultima stoccata, perchè Andrea ha chiuso la porta in faccia a ogni possibile rimonta avversaria con un parziale di 5-1.

Sul filo dell’equilibrio anche la finalissima: a scavare il solo decisivo ci pensa Giorgio Avola nell’ottavo e penultimo assalto, con un pesante 5-0 a Enzo Lefort – vincitore ieri della prova individuale – che è anche il definitivo colpo del ko alle ambizioni francesi. Perchè contro il super Baldini di questa giornata, Erwann Le Pechoux non può nemmeno prendere in considerazione l’idea di una rimonta che lo proietterebbe di volo nella Leggenda del Fioretto. L’ultima frazione si chiude sul 5-5. Le distanze rimangono inalterate, l’Italia vince, la Francia si prende un comunque bellissimo secondo posto e mette in mostra elementi molto interessanti e soprattutto molto giovani: Enzo Lefort, ad esempio è classe 1991, Cadot un’86, Mertine un ’88. Con la conferma ad alti livelli dell’Italia e la Francia che sta lentamente ritornando a fare la voce grossa,  il panorama schermistico ritrova una sfida e una rivalità che infiamma le pedane fin dagli albori delle grandi sfide internazionali. Naturalmente senza dimenticare i tradizionali avversari Russi e la nouvelle vague americana. Il primo capitolo della nuova stagione va così in archivio, appuntamento a La Coruna fra poco più di un mese.

Twitter: @agenna85

Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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