Il fattore K

K come Kharlan, nel senso di Olga. Her Sabreness trionfa ancora una volta a Orleans dove, avanti di sto passo, le consegneranno le chiavi della città: tre vittorie nelle ultime tre visite per la bionda dell’Est Europa. In finale si inchina la Campionessa Olimpica Kim: è il trionfo del fattore K, che mette di fronte per lo showdown finale due campionesse di razza, forse le due migliori interpreti della disciplina in questo momento. Finisce 15-7 per l’ucraina, che riprende il filo del discorso da dove lo aveva lasciato a Budapest, ovvero vincendo. Sul podio con lei ci salgono Mariel Zagunis, caduta nella fatal Corea, e Ekaterina Dyachenko, che incassa l’ennesima sconfitta dalla Zarina: le prime quattro al mondo tutte sul podio, al termine di una gara lunghissima, cominciata in mattinata e terminata in serata.

L’Italia lascia Orleans con il sedicesimo posto di una pimpante Martina Petraglia come miglior risultato: le pendici del Mortirolo, impersonificatesi nella russa Dyachenko (numero 3 al mondo), hanno respinto il tentativo di scalata della pur ottima sciabolatrice romana, uscita sconfitta per 15-3. É lei, Martina, la nota lieta nella giornata storta di Irene Vecchi: l’azzurra piega a fatica ma con gran rimonta la magiara Varga – che era andata a riposo in netto vantaggio – , quindi crolla nell’assalto dei sedicesimi di finale sotto i colpi di Yana Egorian. Il 15-1 finale è una punizione fin troppo pesante per la livornese, un risultato assolutamente bugiardo considerato l’enorme dote tecnica di Irene. Per fortuna il prossimo week-end, nell’inedita tappa di Dakar, c’è la possibilità di un immediato riscatto. Si ferma presto anche la corsa di Ilaria Bianco e Rossella Gregorio: la pisana esce ai trentaduesimi contro la giovane americana Sage Palmedo, Rossella invece, dopo messo in carniere il prestigioso scalpo di Yulia Gavrilova, perde all’ultima stoccata contro la francese Flora Palu: un peccato, perchè l’assalto contro Cecilia Berder per puntare alle prime otto sarebbe stato alla portata della grintosa salernitana.

Fra le prime otto c’è tanta Polonia: persa la Socha, la nazionale biancorossa ha piazzato in finale Malgorzata Kozakzuk (numero 115 del ranking) e la ritrovata Bogna Jozwiak: a Bologna l’anno scorso la sua stagione si era chiusa con un serio infortunio, a Orleans si ferma a un passo dalle medaglie fermata dalla Kim. Nelle otto anche Cecilia Berder, che gasa il pubblico locale provando una rimonta ai danni di Mariel Zagunis che però si ferma sul 13-14, prima che l’americana dalle scarpe giallo fluo mettesse la botta decisiva. Ma la Campionessa dell’Oregon, così come Ekaterina Dyachenko, in semifinale nulla han potuto: per giocarsi il Grand Prix di Orleans, oggi serviva il Fattore K.

Twitter: @agenna85

Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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