Anna Schiffino: «Che sfide con Alice Sophie!»

Torna la nostra rubrica Genitori in Divisa: questa volta abbiamo intervistato Anna Schiffino, mamma di due schermidori e super-tifosa azzurra che non perde una gara. Soprattutto se c’è da tifare il suo idolo Andrea Cassarà.

 

Si definisce, nell ‘ordine mamma, tifosa e schermitrice. Due figli – Alice Sophie e Giovanni – che si cimentano con la scherma,  presenza fissa sugli spalti a ogni appuntamento importante sia di Coppa del Mondo sia in occasione di Campionati Europei o Mondiali: bandiera d’ordinanza e tifo infernale per i Campioni azzurri. Quindi la voglia di cimentarsi lei stessa in pedana, spinta all’inizio dalla curiosità verso lo sport praticato dalla figlia, presto diventato un amore fortissimo. Anna Schiffino ci racconta del suo rapporto con la scherma e di quelle sfide in pedana contro la figlia che ormai hanno un solo epilogo…


Come e quando è scoccata la scintilla di tua figlia per la scherma?
Durante le Olimpiadi di Pechino 2008 mi ricordo benissimo che eravamo in ferie in Sardegna e tornavamo a casa tutti i pomeriggi per seguire le finali di scherma, credo che Alice Sophie -che allora aveva nove anni –  sia rimasta folgorata da Valentina Vezzali. Dopo una vita in piscina e due anni di danza classica, ha cominciato a chiedermi di provare la scherma. Per fortuna proprio in quel momento nasceva nella nostra città la società con la quale abbiamo iniziato: mia figlia ha provato durante una dimostrazione in piazza, e ha subito stupito i maestri perché dopo ore di assalti in TV sapeva già fare passo avanti e affondo. Dopo cinque minuti di prova si è girata verso di me e mi ha detto: «Mamma ho trovato il mio sport!».

Da mamma come vivi le gare in cui tua figlia è impegnata? C’è qualche aneddoto particolare che ci vuoi raccontare?
Credo di viverle come tutte le mamme che vedono i propri figli in gara, ovvero con molto più mal di pancia di quanto ne abbiano loro stessi in pedana! E’ uno sport ad alta tensione, questione di  attimi, adrenalina allo stato puro. Ma è uno sport bellissimo. Avrei decine di aneddoti, mi piace ricordare una delle ultime gare open a cui Alice Sophie ha partecipato dove lei ragazzina quattordicenne e alle sue prime gare di spada dopo essere nata fiorettista , ha perso “solo” 5-3 contro la vice campionessa assoluta di Trieste 2013 Camilla Batini dopo essere stata addirittura in vantaggio 3-0.  Ma soprattutto mi piace ricordare tutte le mamme meravigliose che ho conosciuto e i ragazzini e ragazzine che praticano questo sport e che hanno fatto amicizia con mia figlia.

La tua invece di passione per la scherma com’è nata?
E’ nata molto tempo fa, guardando alla televisione le imprese di Dorina Vaccaroni. Adesso lei insegna a Belluno, è una grande gioia avere una tale icona della scherma con noi. La scherma mi è sempre piaciuta, alle Olimpiadi è sempre stata una delle discipline imperdibili per me. Ovviamente oltre a lei ricordo tutte le altre campionesse azzurre, Francesca Bortolozzi in primis, altra persona stupenda che incontriamo a tutte le gare, e poi Valentina Vezzali e Giovanna Trillini. Tutti idoli televisivi che ora non mi sembra vero di incontrare a bordo pista e sugli spalti.

Mamma di una schermitrice, e schermitrice a sua volta: insomma, più genitore in divisa di così si muore… Quando hai deciso di buttarti anche tu in pedana?
Le prime volte che seguivo le gare di mia figlia, se il tabellone con il punteggio non era girato dalla mia parte dagli spalti non capivo nemmeno se stava vincendo o perdendo. Insomma, faticavo a capire le regole e così mi sono detta: «Prendo qualche lezione, giusto per capire come funziona…». É stato un colpo di fulmine: poco dopo mi sono comperata tutta l’attrezzatura e sono ancora qui che tiro. La nascita della nuova società bellunese Scherma Dolomiti, dove c’e un bel gruppo di master super convinti e simpaticissimi, mi ha dato ulteriore entusiasmo. Inoltre, dopo tre anni con il fioretto di plastica da quest’anno ha esordito sulle pedane delle gare per cuccioli/esordienti anche il mio secondogenito Giovanni, 7 anni, che si autodefinisce fiorettista puro, per la gioia e l’orgoglio della sua maestra Erica.

Ti è mai capitato in palestra di tirare contro tua figlia? Com’è andata a finire?
Certo che  mi è capitato, dato che per anni sono stata una dei pochissimi adulti presenti in sala. Quando era piccola sono anche riuscita a batterla, ma solo per braccio e fioretto più lungo, poi lei è diventata troppo forte per me, ha fatto tutto il GPG di fioretto provando l’ultimo anno la spada, ora è nei cadetti e tira soprattutto di spada, se contro di lei perdo 5-1 vado già a casa contenta. Però mi piace molto quando sono in pedana contro gli altri e lei mi dà dei consigli.

Ti dividi fra fioretto e spada, due armi diversissime fra loro: in quale ti trovi meglio e quale invece ti esalta di più?
Domanda difficilissima. Come mia figlia nasco fiorettista e come spettatrice amo il fioretto più di ogni altra arma. Però nonostante ci provi da anni io lo trovo più difficile da praticare rispetto alla spada, forse perché il bersaglio è più ristretto. Francamente non so spiegarmi nemmeno io il motivo ma faccio molti più punti a spada, sarà per via del punto doppio?

Sei una grande tifosa degli azzurri e spesso ti si vede in tribuna a fare tifo indiavolato: qual’ è stata la trasferta più bella che ti è capitata?
Altra domanda difficilissima, tutte le trasferte sono bellissime perché per noi tifosi di scherma la vita è dura, sempre a seguire in streaming i nostri campioni con la linea che va e che viene.  Al top comunque metto Venezia 2013, dove finalmente per la prima volta ho visto trionfare il mio idolo Andrea Cassarà dal vivo. Bellissima è stata anche la trasferta a Zagabria, l’anno scorso per i Campionati Europei: la foto sul podio con la fresca campionessa Elisa Di Francisca rimarrà uno dei ricordi più belli. Da ultimo, il mondiale di Budapest, sempre l’anno scorso: il trionfo di Arianna Errigo,  il tifo da stadio… La stoccata del  45-44 di Andrea Baldini nella semifinale a squadre contro la Russia ci ha fatti impazzire: parata e risposta con tocco sulla schiena…da brividi!  Tra l’altro, quel giorno era il compleanno di papà Baldini, non vi dico i festeggiamenti sugli spalti e non solo…

Hai un campione una campionessa preferiti?
L’ho detto prima, Andrea Cassarà. Da quando lo ho visto dal vivo a Venezia per la prima volta nel 2010 (gara vinta da uno strepitoso Aspromonte tra l’altro) sono rimasta folgorata dal suo gesto atletico: quando tira al top non ce n’è per nessuno, è il mio numero uno. Sono molto affezionata anche ad Arianna Errigo e Carolina Erba, ma io tifo per tutti gli azzurri, sono tutti campioni straordinari. Gli altri tre moschettieri del fioretto (i miei figli tra parentesi stravedono per Aspro), Elisa Di Francisca,  Aldo Montano, Paolo Pizzo… come faccio a non citarli tutti?  Ah, naturalmente Valentina Vezzali, ça va sans dire!

Oltre ai campioni azzurri, c’è qualche altro schermidore o altra schermitrice che ammiri particolarmente?
Sono troppo tifosa… forza azzurri sempre e comunque! Mi piace il fiorettista francese Erwan le Pechoux, che conosco personalmente, bravissimo in pedana e simpatico fuori. A Budapest ho ammirato molto la regina della sciabola, Olga Kharlan e la sfortunata spadista di Londra 2012 che ha fatto commuovere il mondo, la coreana Shin A Lam.

Gioco dei pronostici: chi saranno secondo te i campioni del Mondo a Kazan nelle sei armi?
Obiettivamente o con il cuore? Andiamo con il cuore dai, allora dico: Andrea Cassarà, Arianna Errigo, Enrico Garozzo, Rossella Flamingo, Enrico Berré, Irene Vecchi. Ecco, forza azzurri sempre e comunque. Agli Europei invece vincerà Carolina Erba, scommettiamo?

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