Per Rio c’è tempo

Due podi in stagione, sempre nei 16. La svolta dopo Londra. Gigi Samele si racconta a Pianeta Scherma.

 

Quest’anno è già salito due volte sul podio, e non è mai uscito dai primi 16 di una gara. Nemmeno a Mosca, dove per sua stessa ammissione non è «sceso mai in pedana». Gigi Samele è ormai una straordinaria realtà della sciabola italiana e mondiale. Dall’Olimpiade di Londra 2012, in cui è stato decisivo per il bronzo a squadre, in lui è scattato qualcosa che gli ha permesso di infilare risultati con una continuità impressionante e mai avuta prima. Pianeta Scherma l’ha intervistato e ha scoperto che costruisce il suo futuro una gara dopo l’altra, senza guarda ancora all’appuntamento a Cinque cerchi di Rio.

Quest’anno già due podi. Come valuti il tuo inizio di stagione?
L’inizio è andato bene e mi posso ritenere soddisfatto dei risultati ottenuti. Manca ancora un acuto ma mi sento pronto.

Gli ultimi due anni sono stati forse i tuoi migliori in carriera per la capacità di dare continuità ai risultati. Cosa è scattato dopo Londra?
Credo che l’Olimpiade abbia rappresentato un vero punto di svolta, probabilmente quella famosa rimonta a “freddo” contro la Russia mi ha fatto credere molto in me stesso.

Il movimento della sciabola italiana, sia maschile sia femminile appare in forte crescita. Quale pensi sia la ragione di questi miglioramenti?
Credo che i giovani, guardando l’impegno, la passione e la grinta che noi grandi mettiamo quando scendiamo in pedana, siano stimolati e propensi a dare il meglio per vincere. Tutto questo, unito a un grande talento di ognuno di loro, fa la differenza,

Sostituire Luigi Tarantino sembrava un’impresa difficile. Poi è esploso Enrico Berrè. Con le conferme tue e di Diego Occhiuzzi manca solo il ritorno completo di Aldo Montano. Come lo vedi in allenamento? Pensi che il risultato per lui sia vicino? 
Si è vero la squadra ora con l’ingresso di Berrè è tornata subito vincente. Per Aldo bisogna solo aspettare, un campione come lui non tarderà a farsi sentire.

Siete un quartetto fortissimo. Peccato che a Rio potrebbe non esserci la prova a squadre. Cosa pensi della regola dell’alternanza? 
Sinceramente credo che questa storia dell alternanza sia un insulto al lavoro di atleti, maestri, preparatori e tutto lo staff che, in uno sport come la scherma, lavora in funzione dei giochi olimpici.

L’ultimo weekend avete tirato a Mosca in una situazione particolare. C’è stato il boicottaggio ucraino per i fatti in Crimea. Cosa ne pensi?
Credo che lo sport dovrebbe cercare di essere quanto più possibile lontano dai “fatti” politici, ma, allo stesso tempo, boicottare una gara è il solo modo che uno sportivo ha a disposizione per fare un po’ di rumore.

Ti manca ancora un’Olimpiade individuale. Pensi già alla qualificazione?
Per adesso non si pensa all’Olimpiade! Sarà una qualificazione lunga, ci sarà tempo per pensarci.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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