Si riparte da qui (uomini)

La prima parte di stagione. Italia leader nel fioretto. Sciabola fra Corea ed Est Europa. Lotta nella spada. 

 

Continua il nostro viaggio di riepilogo di quanto accaduto nella prima parte di stagione di Coppa del Mondo: nella precedente puntata avevamo analizzato la stagione al femminile, in questa ci occupiamo di quanto accaduto al maschile.

Fioretto – La ventiseiesima vittoria in carriera di Andrea Cassarà – maturata a Bonn – e quella di Andrea Baldini a San Pietroburgo sono le prove che, anche in campo maschile, l’italia del fioretto è il faro che illumina la giusta rotta da seguire. A questo bisogna aggiungerci i podi di Valerio Aspromonte e degli stessi Baldini e Cassarà, oltre alla vittoria a squadre a Parigi e i lsecondo posto di La Coruna. Se però a livello femminile il dominio è pressochè incontrastato, diverso è il discorso fra i maschi, dove la concorrenza sta decisamente alzando il proprio livello. America, Asia ed Europa: le minacce arrivano da tutti i continenti. Gerek Mienhardt è stato, per un breve periodo, il primo americano a guidare il ranking del fioretto maschile, prima di cedere nuovamente il trono al nostro Cassarà. L’onda asiatica sta montando prepotente: Cina – che vanta la doppia affermazione di Jianfei Ma tanto a La Coruna quanto a Venezia e che ha letteralmente dominato le competizioni di fioretto maschile ai recenti Mondiali Under 20 di Plovdiv – ma anche Corea e Giappone. Nel vecchio continente c’è sempre forte la minaccia russa, la Francia ha trovato nel ventitreenne Enzo Lefort – che ha riportato in altro il tricolore transalpino nel Challenge International de Paris a inizio stagione- un fiorettista che ormai è stabilmente nelle zone alte della classifica, mentre la Repubblica Ceca si coccola Alexander Choupenitch, ventenne trapiantato a Livorno che in stagione ha già messo a referto due podi in Coppa del Mondo assoluta.

Nel ranking comanda Andrea Cassarà (179 punti), seguito da Alexei Cheremisinov (175) e Miles Chamley Watson (154). Chiudono la top five il cinese Jianfei Ma (151) e l’americano Gerek Meinhardt (146). In chiave azzurra, fra i primi sedici ci sono anche Valerio Aspromonte, sesto con 135 punti, Andrea Baldini una posizione più sotto con 132 punti, e Giorgio Avola quindicesimo con 97 punti. Nel ranking per squadre comanda l’Italia con 376 punti, davanti a Stati Uniti (352) e Russia (304).

Sciabola – Ungheria, Russia, Corea e Italia. Sembrano queste le quattro forze dominanti nella sciabola maschile. La Corea ha messo in vetrina Junghwan Kim, sempre sul podio in stagione ad eccezione del non posto di Padova. Due vittorie – a Madrid e a Budapest con una rimonta capolavoro su Aron Szilagyi – e un secondo posto a Mosca: questo il bottino di Kim. Un podio lo ha messo a referto anche Bongil Gu, secondo a Padova. Baluardi della Vecchia Europa contro l’invasione asiatica sono le tradizionali scuole della sciabola. Con l’Italia che, pur avendo mancato la vittoria, vanta una presenza pressochè costante sul podio grazie a Diego Occhiuzzi, Luigi Samele e al giovane Enrico Berrè, che dopo la strepitosa stagione dell’anno scorso, ha centrato il primo podio in carriera in Coppa del Mondo nella prova di Padova. C’è poi la Russia di Veniamin Reshetnikov, ma anche di Alexei Yakimenko e Nikolay Kovalev, mentre l’Ungheria continua a fare affidamento sulle prodezze del campione olimpico Aron Szilagiy, che si è preso il Luxardo. A Mosca ha vinto invece Tiberiu Dolniceanu rappresentante di un’altra scuola, quella rumena, molto importante nella sciabola maschile.

La classifica di Coppa del Mondo vede al momento davanti a tutti Tiberiu Dolniceanu (224 punti) davanti ad Aron Szilagy (193) e al campione del Mondo di Budapest 2013 Veniamin Reshetnikov (182) . Quarto posto per due coreani, Junghwan Kim (181) e Bongil Gu (166). Ben tre gli azzurri nei primi sedici: il migliore dei nostri è Diego Occhiuzzi, sesto con 155 punti, seguito a ruota da Luigi Samele con 152 e da Enrico Berrè con 132. Nella classifica per squadre comanda la Russia con 388 punti, secondo posto per l’Italia con 332 e terzo posto per la Corea con 328.

Spada – Prima parte di stagione decisamente travagliata per la spada maschile azzurra che, se da una parte può sorridere per il secondo posto di Enrico Garozzo in Qatar, per lo splendido terzo posto di Marco Fichera a Vancouver e per la vittoria del quartetto nella prova a squadre di Tallinn, d’altro canto si trova ad affrontare l’ennesimo stop per Matteo Tagliariol – costretto ancora una volta ai box dal dito infortunato- e la crisi di Paolo Pizzo, che non vede ricompensata dai risultati la sua solita, infinita, carica di orgoglio e passione per lo sport che ama. Ma soprattutto si è trovata ad affrontare la tempesta a seguito della lettera inviata dai componenti della squadra maschile direttamente al presidente del Coni Malagò, tramite la quale si chiedeva la destituzione di Sandro Cuomo dalla carica di ct. Una situazione difficile, soprattutto per una squadra in cerca di serenità in vista della corsa ai pass per Rio 2016. Al netto delle vicende di casa Italia, la prima parte di questa stagione ha avuto un andamento in parte simile alla controparte femminile, con cinque vincitori diversi in altrettante prove. Due le nazioni sugli scudi: da una parte la Corea, che si è aggiudicata la prime due prove grazie alle vittorie di Sangyoung Park a Doha e di Jinsun Jung a Legnano; dall’altra la Svizzera guidata da Angelo Mazzoni, che con le vittorie di Max Heinzer a Tallin e di Fabian Kauter a Vancouver si è portata casa le ultime due gare. In mezzo la vittoria di Bogdan Nikishin a Heidenheim.

Il ranking è guidato da Fabian Kauter con 183 punti, seguito dal campione del Mondo Nikolaj Novosjolov (173) e dal campione olimpico di Londra 2012 Ruben Limardo Gascòn (166), quest’anno rallentato da problemi di salute. Quarto posto per l’ucraino Bogdan Nikishin (140) quinto per un altro venezuelano, Silvio Fernandez (138 punti). Un solo italiano fra i primi sedici, ovvero Enrico Garozzo che è ottavo con 115 punti. Nella classifica per quartetti, comanda l’Ungheria (352 punti) davanti a Svizzera (302) e Ucraina (300), mentre l’Italia è al quinto posto con 276 punti.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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