La seconda di Park

Il coreano vince la sua seconda gara stagionale. Bruttini, settimo, il migliore tra gli italiani. 

 

Sangyoung Park. O, come dicono dalle parti di Seul, Park Sangyoung. Segnatevelo bene questo nome, segnatevelo tutto. Perché ha il più coreano dei cognomi, e c’è il rischio di confondersi. Sangyoung, rapidissimo nei movimenti e precoce nella carriera agonistica, 19 anni da compiere a ottobre, già due vittorie in stagione in Coppa del Mondo. Il primo a riuscirci nel 2014.

E se a Doha aveva sorpreso tutti, a Berna ha confermato il suo valore e quello della spada coreana, la più vincente in stagione con tre successi individuali. Il segnale di uno sport, la scherma, sempre più globalizzato, e di un’arma sempre più diffusa. Max Heinzer abdica nella gara di casa (rileggi il live con tutti i risultati e le foto) dopo tre successi consecutivi, si ferma ai piedi del podio battuto proprio da Park. Il Vecchio Continente continua a farla da padrone, e piazza sei atleti nei primi otto del Gp svizzero, ma l’Asia non sta a guardare, e oltre al primo posto di Park, si prende anche il terzo del giapponese Inochi Ito, un classe ’90 che finora aveva raccolto appena 6 punti in quattro stagioni.

In mezzo a volti nuovi e inattesi, anche i soliti noti. Ulrich Robeiri, secondo, autore di un’altra prova sontuosa nella quale si è portato via lo scalpo di Enrico Garozzo, Daniel Jerent, terzo dopo aver perso il derby proprio contro Robeiri in semifinale. E gli italiani? Il migliore è stato Lorenzo Bruttini, alla prima finale a otto in carriera in Coppa del Mondo, eliminato da Jerent ai quarti dopo aver battuto il cinese Chengje Zhang ai quarti, Jorg Fiedler (Germania) nel turno dei 32, Vadim Anokhin (Russia) nei 64.

Ma è stata nel complesso una buona gara per gli azzurri. Paolo Pizzo è tornato nei primi 16 a quasi un anno di distanza dal nono posto di Vancouver, battendo in maniera convincente Fabian Kauter nei 32, e cedendo davanti a Daniel Jerent nei 16 in un assalto che era stato capace di condurre in vantaggio per due terzi. Out nei 16 anche Enrico Garozzo (eliminato da Robeiri) e un bravissimo Gabriele Cimini fuori dopo aver battuto Francisco Limardo e Pavel Sukhov (vincitore del Monal appena una settimana prima, e dopo aver subito la rimonta da Gauthier Grumier, terzo francese nei primi otto.

Si è fermato invece nei 64 Marco Fichera, sconfitto 15-12 proprio da quel Park che poi si sarebbe portato a casa il trofeo. Buone indicazioni per il ct Sandro Cuomo, che ora attende conferme dalla prova di Buenos Aires, l’ultima di Coppa prima degli Assoluti di Acireale e degli Europei di Strasburgo. La spada italiana c’è, ed è in salute. Ma la concorrenza è sempre più forte.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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Fotografia di Alessandro Gennari per Pianeta Scherma
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