L’elogio della tranquillità

A Kazan la grande occasione per riscattare una stagione opaca. Intervista a Francesca Quondamcarlo. 

 

I Mondiali di Kazan come grande occasione per riscattare una stagione sin qui sotto le attese, tenendo fermo come punto di partenza il bronzo a squadre conquistato agli Europei di Strasburgo poche settimane fa, nel quartetto insieme a Bianca Del Carretto, Rossella Fiamingo e Mara Navarria. Con il sogno di essere protagonista in un replay dell’exploit di Antalya nel 2009, primo oro azzurro di sempre nella spada femminile a un Mondiale, nonché sua unica medaglia intercontinentale. Alla vigilia della trasferta in Tatarstan, abbiamo sentito Francesca Quondamcarlo, 29 anni, cinque medaglie agli Europei e una ai Mondiali. Che ci parla delle prospettive per il finale di stagione e ci svela alcune curiosità della sua vita al di fuori della pedana.

Quali sono le tue sensazioni dopo questa stagione e in particolare dopo gli Europei di Strasburgo?
Purtroppo non ho fatto un buona stagione, soprattutto in Coppa del Mondo dove non ho avuto i risultati che mi aspettavo dopo l’argento individuale agli Europei di Zagabria l’anno scorso. A Strasburgo è stata una gara da dimenticare: non sono mai salita in pedana soprattutto nella gara a squadre. Ci tenevo a fare bene ma la pressione ha fatto l’effetto contrario. mi ha paralizzata. Ora in  vista dei Mondiali cercherò di arrivare in forma soprattutto psicologica: il mio “difetto” è solo nella preparazione mentale, tecnicamente non temo nessuna avversaria. Se io sono tranquilla e tiro bene, tutto va bene, indipendentemente che vinca o che perda.

Kazan, appunto. Speranze e obiettivi per la competizione più importante dell’anno?
Kazan è il mondiale che anticipa la qualifica olimpica: sarà importante avere le giuste sensazioni e soprattutto un buon risultato finale. Tengo moltissimo alle gare individuali e a squadre. Il nostro quartetto è forte, siamo pronte per affrontare la qualifica, ci teniamo molto ad essere in forma e stiamo lavorando per questo. Anche per l’individuale è ora che io mi prenda qualche soddisfazione ai Mondiali, visto che agli Europei, bene o male, ho sempre fatto buoni risultati.

Magari ripetendo l’oro di Antalya del 2009?
Antalya è stato il primo oro Mondiale nella storia della spada femminile. Io c’ero e vorrei esserci anche questa volta! E’ possibile, certo. La squadra è forte, unita in pedana, e ci stiamo “coordinando” sempre meglio nei rispettivi ruoli. Se tutte e quattro sapremo tirare al nostro meglio, tutto sarà possibile. Siamo quattro diverse schermitrici, con quattro diverse caratteristiche, ognuna con buone qualità, ognuna in grado di gestire, recuperare ed incrementare il punteggio. È ormai da prima delle Olimpiadi di Londra che io credo in questa squadra, e ora più che mai.

Molti lettori ci chiedono diverse curiosità “fuori pedana” di voi atleti. Come ti prepari in vista di una gara, specie se di prestigio?
Per quanto mi riguarda ho avuto 2 anni un po’ complicati al di fuori della pedana, per motivi personali. Ora sto cercando serenità, equilibrio, concentrazione. Cerco di stare con i miei amici, di fare quello che sento. Mi sto godendo un po’ di mare nei momenti liberi, e sto studiando per distrarmi. Insomma, la gara sembra lontana anche se non lo è: per ora, non ci penso.

Molti sportivi sono piuttosto scaramantici, è così anche per te? Se sì, e soprattutto se si possono rivelare, anche in questo caso hai una “preparazione” particolare?
Io non sono particolarmente scaramantica e di conseguenza non ho riti particolari. Mi piace salire in pedana con braccialetti, collanine o anelli regalatemi dai fans o da persone a cui tengo e che so che tengono a me o fanno il tifo per me. Penso che mi portino fortuna e che mi facciano compagnia durante la gara e durante i momenti più difficili, ad esempio durante gli assalti più complicati, ma a parte questo non c’è niente di particolare, non credo molto ai riti.

Twitter: MattiaBoretti

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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