Senza storia

Nikolay Kovalev batte il coreano Gu in finale e conquista l’oro iridato. Montano, quinto, migliore degli azzurri.

 

Il punteggio finale recita 15-7. Ma in realtà il dominio di Nikolay Kovalev su Bongil Gu nell’atto conclusivo della sciabola maschile è stato molto ma molto più netto. E’ stata una vera e propria lezione di scherma quella con cui il russo si è preso il Mondo, undici mesi dopo la finale persa a Budapest contro Veniamin Reshetnikov.

Fa festa il pubblico di casa, che può finalmente cantare a gran voce la velikaya slava (grande gloria) russa, dopo aver dovuto assistere allo show di Olga Kharlan nella prova femminile. Festa doppia per la Tennis Academy di Kazan perchè Alexei Yakimenko conquista il bronzo, dopo essere stato stoppato in semifinale proprio da Gu, in versione mago della parata/risposta. E così il formidabile sciabolatore russo, cinque volte campione d’Europa e due volte vincitore della Coppa del Mondo, ha dovuto ancora una volta rimandare l’appuntamento con la gioia iridata. Con lui sul gradino più basso del podio ci sale il romeno Tiberiu Dolniceanu, che dopo Budapest 2013 fa il bis di bronzo.

La gara degli azzurri, su cui erano riposte ottime speranze di medaglia, si chiude con il quinto posto di Aldo Montano come miglior piazzamento. Il fuoriclasse livornese, con tanto di scarpe tricolori sfoggiate per l’occasione, dà spettacolo nei primi quattro assalti, lotta come un leone contro Kovalev nei quarti di finale ma alla fine è costretto a lasciare strada libera al futuro campione del Mondo. Si ferma agli ottavi invece il cammino tanto di Enrico Berrè – battuto dal tedesco Max Hartung, quanto di Diego Occhiuzzi nettamente sconfitto da Alexey Yakimenko (15-6). Onesta l’analisi dello stesso napoletano, a caldo, immediatamente dopo la gara: «Ok mi dispiace per tutti quelli che hanno lavorato con me e per me… Oggi le cose non giravano…all’improvviso mi si è spento qualcosa !!!  Grazie comunque ci riproverò …». Così Diego ha scritto su Facebook. Ancora prima era invece terminata la gara di Luigi Samele, il quale dopo aver avuto facilmente ragione del vietnamita Vu (15-3), viene sconfitto dal francese Vincent Anstett.  Tanto rammarico e un pizzico di delusione, quindi, per l’Italsciabola al maschile. Ora ci sono tre giorni per ricaricare le batterie, prima di affrontare lunedì la prova a squadre. Per provare a strappare la preda più ambita entrando direttamente nella tana dell’Orso.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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