Felice ma non troppo

Fioretto maschile: Daniele Garozzo ai microfoni di Pianeta Scherma nel dopo gara a Torino.

 

Lascia Torino contento solo a metà, Daniele Garozzo. La sua gara si è chiusa negli ottavi di finale al cospetto del britannico Ricahrd Kruse, che lo ha beffato all’ultima stoccata, lasciando non poco amaro in bocca al fratellino dello spadista Enrico, oggi in tribuna assieme a tutta la famiglia per fare il tifo per lui. Una sconfitta arrivata dopo aver vinto un bellissimo e palpitantissimo assalto contro Andrea Cassarà. Abbiamo sentito il fiorettista siciliano appena dopo la fine della gara. Ecco cosa ci ha detto.

Che bilancio fai della tua gara?
Molto bene i primi due assalti, quasi impeccabili. Ho battuto Andrea Cassarà che è il più forte al mondo e l’ho fatto quasi imponendo la mia scherma. L’ultimo avversario – il britannico Richard Kruse, ndr – non è di quelli scarsi perchè ha già fatto finali e podio, ma credo che più di me abbia solo l’esperienza a questi livelli. Per il resto, ho davvero tirato male io, condizionato dal fatto che ero svuotato dal match contro Cassarà.

Infatti, quanto ha influito quel match, in cui avete corso tantissimo, sulla tua prestazione contro Kruse?
Più che fisicamente, dove sono ben preparato, ero svuotato di energie mentali. Purtroppo questo ha avuto ripercussioni sulle prime battute del match, quando era come se non fossi stato in pedana, tanto che lui in un attimo è salito 10-5. Da lì è cominciato un altro match, ho cominciato a tirare bene e  ho ripreso in mano la situazione. Nell’ultima botta ho invece peccato di fretta, ho fatto un errore che non dovevo fare. Ho provato la soluzione disperata ma la stoccata era sbagliata.

Fra l’altro sei anche stato condizionato da un problema fisico, colpa della tensione?
Si è stato un crampo dovuto più che altro alla tensione, ma nulla di grave.

Adesso pausa, poi s agennaio di nuovo in pedana. Cosa ti aspetti dalla seconda parte di stagione?
Il mio obiettivo è quello di rientrare in una finale, è quasi un anno che non ci entro. Nell’ultima gara sono stato sfortunato, perdendo all’ultima stoccata per colpa di una decisione arbitrale errata, questa volta è stata solo colpa mia: devo lavorare affinche riesca a essere più deciso nelle fasi calde del match, se non per l’intero arco dell’assalto stesso.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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