Un’ottima partenza

Per la Russia del fioretto un grande inizio di stagione. L’intervista il ct Stefano Cerioni.

 

Come il mitologico Demiurgo, Stefano Cerioni sta pian piano plasmando a sua immagine e somiglianza la nazionale di fioretto russo. Il momento della verità è arrivato e, a metà strada del percorso verso Rio, lo jesino comincia a godere i frutti del proprio lavoro. Lo abbiamo intervistato a Torino, la termine di una due giorni di gare che per la Russia ha fruttato il podio di Adelina Zagidullina nella prova femminile e la doppietta Cheremisinov-Ganeev in quella maschile. Ma la chiacchierata del Pala Ruffini è stata anche utile per affrontare altri temi: dalla qualificazione per Rio – soprattutto al femminile- al bilancio dei suoi primi due anni di lavoro alla corte della ricca federazione russa.

Un podio e una doppietta in due giorni. A Torino una Russia grande stile. Partiamo dalla gara femminile, che sensazioni ti porti a casa?
Sicuramente molto ma molto positive. Abbiamo portato in medaglia una ragazza giovane come la Zagidullina che è alle sue prime esperienze in campo assoluto, e soprattutto per lei è arrivato un podio in una gara Grand Prix, un risultato davvero importante. Sicuramente altre ragazze potevano fare meglio, ma alla fine sono contento uguale, perchè Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca rimangono di un livello superiore. Siamo però riusciti a combattere per il podio e per la vittoria e questo è bene. Fra l’altro in questo avvio di stagione abbiamo portato diverse ragazze nelle fasi finali, e questo è per me molto importante.

Ancora più alla grande la prova maschile, e non solo per la doppietta finale…
Beh una doppietta in Italia è sempre una cosa speciale, dopotutto resta sempre casa mia (ride). Sono riuscito a portare Ganeev e Cheremisinov, senza contare che anche Rigine ha tirato bene. A Parigi ritornerà finalmente in pedana anche Artur Akhmathktuzin, che ha avuto due delicate operazioni alle anche ma ora sta meglio, spero di recuperarlo a pieno ritmo per l’anno prossimo. Purtroppo abbiamo un numero limitato di atleti; quando sono arrivato in Russia pensavo di poter contare su tanti atleti ma non è stato così. Nessun problema, pian piano stiamo cercando di portare le nostre idee e le nostre tattiche. Con questi ragazzi ci siamo riusciti e ciò ci da soddisfazione.

Passiamo a un bilancio di questa prima parte di stagione. Anche qui partiamo dal settore femminile…
Direi bene: abbiamo vinto le prime due prove a squadre e abbiamo raggiunto un primo grande obiettivo. A sto punto dobbiamo continuare su questa strada, continuare a tirare così bene e impensierire e, perchè no?, battere l’Italia che rimane l’avversaria più forte. E anche a livello individuale sono contento dei risultati ottenuti.

…e chiudiamo con quello maschile
Anche qui siamo partiti benissimo: nelle gare a squadre un secondo e un primo posto, mentre nelle prove individuali abbiamo sempre piazzato qualcuno sul podio, con la perla di questa doppietta eccezionale. Ovvio che sono soddisfatto, ma siamo ancora a metà percorso, dobbiamo ancora recuperare Akhmathktuzin, quindi un bilancio vero e proprio lo faremo alla fine. Mi piace come i ragazzi stanno evolvendo nel loro modo di tirare, tanto sotto l’aspetto tecnico quanto sotto quello tattico, al punto che riusciamo sempre a fare risultato in competizioni di livello altissimo, dove ci sono tantissimi atleti forti che non perdonano il minimo errore. La costanza di risultati è certamente il nostro primo obiettivo.

A proposito di prove a squadre femminili, a St Maur, come detto, avete battuto l’Italia. Cosa vi ha dato questa vittoria?
Senza dubbio un attestato di stima. Ma soprattutto ci facilita non poco il lavoro: ottenere buoni riusltati porta le ragazze ad avere più confidenza nei loro mezzi, più entusiasmo e di conseguenza seguono con maggior impegno e determinazione quelli che sono i nostri dettami. Il clima è sereno, positivo, ma soprattutto la vittoria, per quanto sempre bella, ha un altro sapore se conquistata alla guida di una nazione che da tanto tempo non vince. Perdipiù, anche se ora la Shanaeva sta rientrando, la squadra è cambiata per due quarti. Questi risultati fanno solo bene.

Capitolo Rio 2016: non c’è la prova a squadre femminile, ci sono tante atlete per soli due posti. Come intendi gestire la corsa verso Rio 2016?
Non credo che ci saranno problemi. Abbiamo atlete come Inna Deirglazova che è giovane e da un paio d’anni sta trovando la giusta costanza di rendimento e altre ragazze in rampa di lancio. Tutte loro si giocheranno le loro chances olimpiche, noi stiamo lavorando per mettere tutte nella stessa condizione di arrivare al meglio all’appuntamento olimpico. Senza tralasciare l’appuntamento iridato di Mosca, che essendo in casa ci teniamo particolarmente ad onorare.

Siamo a metà del percorso che culminerà con Rio 2016. Se dovessi fare un primo bilancio del lavoro sin qui svolto, cosa hai dato e dove ancora c’è da lavorare?
Innazitutto siamo riusciti, nel fioretto maschile a vincere delle medaglie iridate dopo vent’anni a livello individuale, un risultato davvero eccezionale se pensiamo che per trovare traccia di un’impresa simile dobbiamo tornare indietro a Romankov e Smirnov… Ora viene il difficile, perchè bisognerà mantenerli questi risultati, ma stiamo lavorando proprio in questa direzione. Per quanto concerne le donne, sono arrivate anche qui delle medaglie importanti e quindi non posso che essere soddisfatto. In generale, mi piace il modo in cui tutti stanno tirando, perchè tutti li vedo molto più sicuri nei momenti importanti dei match.

Twitter: agenna85

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

 
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