Alzo ancora l’asticella

Terzo a Doha, Enrico Garozzo non è ancora soddisfatto. L’intervista a Pianeta Scherma.

 

 

A Doha è arrivato il suo primo podio stagionale. Dopo il bronzo mondiale di Kazan, Enrico Garozzo sembra ancora più forte e occupa stabilmente i piani alti della spada internazionale. La stagione è iniziata con un ottavo di finale, poi una finale a otto, quindi il podio. Una progressione che è frutto della casualità ma di una preparazione mirata per una stagione più lunga delle precedenti.

Primo podio stagionale alla terza gara. Sensazioni?
Per come è stata programmata la stagione, si possono tirare le somme della prima parte. E onestamente mi sento molto soddisfatto. Col mio maestro Andrea Candiani e il mio preparatore atletico Sergio Spinoccia avevamo deciso di iniziare con un po’ più di calma, proprio a causa del fatto che la stagione sarà lunga e che bisogna tenere il livello di forma sempre alto. Il risultato della prime tre gare mi fa capire che il lavoro programmato è quello giusto. E che i risultati sono arrivati di conseguenza.

A Doha, un anno fa circa, sei arrivato secondo. Quest’anno terzo. Che dici, chiediamo al Cio di organizzare le Olimpiadi in Qatar?
Doha mi porta particolarmente fortuna, però mi deve ancora qualcosina. Più per l’anno scorso che per questo. E tornerò per andare a prendermela. In ogni caso, se fosse sempre così, farei tutte le gare a Doha.

Nei 16 alla prima gara, negli 8 alla seconda, in semifinale alla terza. Un passo alla volta. Avanti così dovresti vincere nel giro di due gare.
A essere sinceri la vittoria mi manca. Sono arrivato a un livello che mi permette di giocarmela sempre. Sono cosciente di questo. Sono una persona molto pratica in queste cose, lavorerò come e più di prima per andare a prenderla. Con serenità, e senza farla diventare un ossessione.

Scherzi a parte, colpisce la continuità dei tuoi risultati. Come sei riuscito a ottenerla?
La programmazione e il lavoro stanno alla base di tutto. Ho la fortuna di essere seguito da un gruppo di persone in cui credo molto e che mi danno il 100%. A iniziare dal mio maestro Andrea Candiani, continuando con il mio preparatore atletico Sergio Spinoccia e il mio fisioterapista Etienne Philippe. In più credo di aver fatto anche io un salto di qualità. Sono cresciuto, in primis come persona, e questo me lo porto dietro anche nella scherma. Più nello specifico sono diventato più atleta, con il tempo si fanno esperienze che ti tornano utili. Adesso sono consapevole delle mie reali capacità.

Il bronzo di Kazan ti ha fatto sentire più forte? Ti ha dato qualcosa di più a livello di consapevolezza?
Di sicuro il bronzo di Kazan mi ha confermato quello che percepivo. Per me quello è stato un passaggio importante della mia carriera. Un punto da cui continuare, però, a cercare sempre di migliorare.

Dove vuole e può arrivare Enrico Garozzo nell’arco del prossimo anno e mezzo abbondante?
Io non mi pongo limiti. So che devo lavorare sempre. Devo migliorare in alcune situazioni, soprattutto nell’approccio a certi assalti. Lo rimproveravo a mio fratello Daniele in occasione della gara di Torino e sono caduto nella stessa situazione.Questo e qualcos’altro deve essere migliorato, poi chissà… fra un anno e mezzo c’è una gara davvero importante, e per arrivarci dobbiamo affrontare un percorso difficile. Io è i miei compagni di squadra.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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Foto di Augusto Bizzi per Federscherma

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