Una sciabolata alla “crisi”

Un gran 2014 per la sciabola. La nuova stagione è partita alla grande, nel segno di  Gregorio e  Montano.

 

Un mondiale senza medaglie, individuali o a squadre, maschili o femminili, era riuscito a rovinare un anno magnifico. La sciabola italiana (clicca qui per i ranking mondiali aggiornati), però, è troppo forte per lasciarsi influenzare da una settimana negativa, ed è tornata a conquistare risultati di altissimo spessore con un avvio di stagione che porta soprattutto la firma di due atleti: Rossella Gregorio e Aldo Montano, la giovane emergente ormai emersa, e il grande intramontabile campione.

Un secondo posto e due finali a otto in tre gare. Rossella Gregorio ha iniziato l’annata nuova, quella che conduce alle qualificazioni olimpiche, esattamente come aveva concluso la precedente (eccezion fatta per il passaggio a vuoto dei mondiali di Kazan). La continuità di risultati dell’atleta campana non può essere casuale. Rossella è entrata di diritto nel gotha delle migliori al mondo nella specialità, e solo una Sofya Velikaya tornata mattatrice le ha impedito di raggiungere, a Orleans, la sua prima vittoria in carriera. E se la prima prova, quella di Isla Margarita, aveva regalato anche il decimo posto di Ilaria Bianco, l’ultima dell’anno, il Grand Prix di New York, ha segnalato la ripresa di Irene Vecchi, 13esima. Sono loro tre, con Martina Petraglia, ad aver conquistato anche il terzo posto a squadre a Orleans, dopo essersi fermate ai piedi del podio in Venezuela. Risultati più che incoraggianti in vista delle qualificazioni olimpiche.

I ragazzi sono partiti in ritardo per via della cancellazione, causa ebola, della prova di Dakar. Due prove individuali, una a squadre, e quattro podi. Sugli scudi, più di tutti, Aldo Montano. Terzo a Budapest, secondo a New York, il fuoriclasse livornese, nonostante un infortunio che gli ha impedito di partecipare alla prova a squadre in Ungheria (conclusa al secondo posto da un’Italia priva anche di Enrico Berrè), è tornato con continuità tra i top mondiali, e a 36 anni sembra vivere una seconda giovinezza. Ottima anche la partenza di Diego Occhiuzzi, che dopo il nono posto nell’esordio stagionale di Budapest ha piazzato l’affondo da podio a New York. Ancora senza acuto Enrico Berrè, complice l’infortunio alla mano patito in Ungheria, e comunque buon decimo negli Usa, e Luigi Samele.
La prima stagione tra gli assoluti di Luca Curatoli ha portato in dote un 15esimo posto in Ungheria. È lui, con Luigi Miracco (22esimo a Budapest e nei 16 a New York) la prima alternativa ai big four.

Insomma, Giovanni Sirovich può stare tranquillo: il lavoro suo e del suo staff è tornato a dare frutti da subito, e quei pochi che l’avevano messo in discussione dopo Kazan si devono ricredere. Una gara storta, per quanto importante, non può cambiare il giudizio su un progetto a medio termine.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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Foto di Augusto Bizzi per Federscherma

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