A Maribor l’Italia chiude calando il tris

Sciabolatori battuti in finale dalla Russia. Bronzi per spadiste e fiorettiste. Fioretto alle russe, Germania vince nella sciabola.

 

Tre medaglie per salutare in grande stile un Europeo in cui tutti i giorni c’è stato qualcosa da festeggiare. Un argento e due bronzi che fissano a diciotto il bottino finale, un metallo in meno rispetto all’edizione 2014 di Gerusalemme. Ma la certezza che se anche cambiano gli attori, in casa Italia il copione è sempre vincente. E allora, applausi per gli sciabolatori d’argento, con una squadra per tre quarti nuova rispetto allo scorso anno; ma brave anche le fiorettiste e le spadiste, oggi terze.

Il racconto della gara di oggi parte dall’argento della sciabola, il secondo personale per Francesco Bonsanto (oggi coadiuvato in pedana da Dario Cavaliere, Eugenio Castello e Iacopo Rinaldi). A batterli, in una finale terminata 45-34, è stata la Germania (Eduard Gert, Domenik Koch, Simon Rapp, Rouven Redwanz), in un match diviso in due parti uguali: la prima di netta marca azzurra, la seconda invece nettamente appannaggio dei tedeschi. Chiave di svolta la quinta frazione: i nostri sciabolatori, sin lì perfetti e avanti di ben dieci stoccate (20-10), si sono ritrovati con gli avversari alle calcagna dopo il 13-5 parziale che Redwanz ha imposto a Bonsanto. A completare il sorpasso tedesco ci ha poi pensato Domenik Koch (7-3 a Cavaliere), con i tedeschi che han poi allungato progressivamente il divario fino al 45-34 finale. Nel loro percorso verso la finale, Bonsanto e compagni hanno eliminato nell’ordine la Polonia ai quarti (45-30) e l’Ucraina in semifinale con il punteggio di 45-31. Gli stessi ucraini sono poi stati battuti dalla Russia (Ilyi Andreev, Dmitry Danilenko, Kiril Efimov, Rostislav Krasilnikov ) nella finalina per il bronzo, terminata 45 -40.

Si chiude invece con un doppio bronzo la corsa di fiorettiste e spadiste, accomunate non solo dal piazzamento finale ma anche dall’avversaria che ne ha stoppato la corsa in semifinale, ovvero la Russia. L’assalto delle spadiste, con Eleonora De Marchi – terza medaglia per lei in questa manifestazione, dove ha “assaggiato” tutti e tre i metalli – schierata al posto di Isabella Signani nel quartetto assieme ad Alice Clerici, Nicol Foietta e Roberta Marzani, ha visto le russe (Daria Filina, Alena Komarova, Victoria Kuzmenkova, Maria Obraztsova) e le azzurre lottare sul filo dell’equilibrio, con le ragazze est europee brave a scavarsi pian pianino il solco che le ha condotte alla finalissima, dove han però dovuto chinare il capo di fronte alle tedesche (Alexandra Ehler, Anna Hornischer, Nadine Stahlberg, Kristin Werner), che nell’assalto valido per l’oro si sono imposte 45-38. Nella finalina per il bronzo le spadiste italiane hanno affrontato e largamente battuto per 45-27 la Svizzera.

Se la semifinale di spada è stata equilibrata, quella di fioretto si è risolta solo all’ultima frazione, dove Italia (Elisabetta Bianchin, Claudia Borella, Erica Cipressa, Camilla Rivano) e Russia (Tatiana Goloseeva, Marta Martyanova, Oksana Pogrebniak, Kristina Samsonova) sono arrivate appaiate sul punteggio di 30 -30. A fare la differenza è il 12-4  che Kristina Samsonova impone a Erica Cipressa, fissando così il risultato sul 42-34 finale. Nel successivo assalto che metteva in palio la medaglia di bronzo, le azzurre si sono immediatamente riscattate e hanno artigliato la medaglia battendo per 45-38 la Germania. Da segnalare la grande prestazione della Cipressa, che nei due assalti tirati prima di lasciare spazio in chiusura a Camilla Rivano – brava a sventare il prepotente ritorno di una scatenata Leonie Ebert, che vince il suo assalto con un parziale di 17 -5 però inutile ai fini del risultati finale – ha imposto in entrambi i casi un parziale di 5-0 alle sue avversarie. Medaglia d’oro per la Russia, vittoriosa per 45 -27 sulla Polonia (Julia Chrzanowska, Martina Dlugosz, Anna Szymczak, Julia Walczyk) in un match che ha avuto poca storia, malgrado la fiammata iniziale della Szymczak, che nel primo assalto va sul 4-0 prima di essere ripresa e superata sul 5-4 dalla Samsonova.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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