Podio per Daniele Garozzo nel Grand Prix cubano

Il siciliano chiude terzo a La Havana.  Podio anche per  Imboden. Vince Rigin su Massialas.

 

A Parigi fu Race Imboden a batterlo dopo aver sudato sette proverbiali camicie. Come in Francia così a Cuba è ancora un americano a stoppare la corsa di Daniele Garozzo, al suo secondo podio stagionale. Ma questa volta è l’ammazza-italiani Alexander Massialas, che prima di arrendersi in finale al russo Dmitry Rigin – che con le pedane cubane deve avere un rapporto molto speciale, dal momento che aveva vinto qui già l’anno scorso, quando la gara di La Havana valeva come prova “classica” di Coppa del Mondo e non come GP – con il punteggio di 15-12, elimina uno dietro l’altro Andrea Cassarà (ottavi di finale), Edoardo Luperi (quarti) e, per l’appunto, Daniele Garozzo.

Per il fratello minore dello spadista Enrico, un altro mattoncino per edificare una bella carriera. Passato attraverso gli assalti vittoriosi contro Lorenzo Nista nel derby fratricida del primo turno – chiuso sul 15-11 – quindi scollinando gli ostacoli Renal Ganeev nel tabellone dei 32 e, con una grande rimonta dall’11-14 al 15-14, Taegyu Ha negli ottavi. A separare Garozzino dal podio, rimaneva soltanto un assalto, quello contro il campione europeo in carica James Andrew Davies, battuto 15-7. Il 15- 8 con cui  Alexander Massialas completa il suo “italianicidio” sancisce infine il terzo posto per il ventitreenne Daniele (in coabitazione con Race Imboden, al quarto piazzamento stagionale fra i primi tre della classifica finale), che contestualmente significa anche l’ottavo podio complessivo per la squadra azzurra al maschile.

Che trova nelle nuove leve – come già del resto capitato in altre occasioni – la linfa vitale nel momento in cui i veterani (con la sola eccezione di Andrea Cassarà, come accennato fermatosi agli ottavi di finale per ferro di Alexander Massialas) incappano in una giornata no, con Valerio Aspromonte, Giorgio Avola e Andrea Baldini – che accusa un’altra eliminazione prematura in una stagione sin qui per lui davvero difficile –  fermati al primo assalto di giornata rispettivamente da Alexei Khovansky, Martino Minuto (italianissimo ma naturalizzato turco) e dal concittadino Alessandro Paroli nel caso di Baldini.

Positiva la prova di Edoardo Luperi, mago del brivido e delle vittorie all’ultima stoccata (con gli assalti contro Artur Akhmathktuzin e Haiwei Chen nei primi due turni risolti proprio in questo modo, perdipiù sempre in rimonta), che si ferma a un passo dalla top three, così come quella di Alessio Foconi, reduce dal primo podio in carriera conquistato a Bonn. Per lui lo stop arriva agli ottavi di finale, dopo aver ingaggiato un entusiasmante testa a testa con Race Imboden chiuso 15-12 dal fiorettista statunitense. Stop al primo turno anche per Tobia Biondo, battuto 15-11 dal russo Dmitry Zherebchenko.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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