Sciabolatrici d’oro, il Mondo è vostro!

Splendida prova delle azzurre, che battono in finale la Russia e si prendono il titolo Mondiale. Podio per l’Ungheria.

 

Una finale che è uno spot per la scherma. Un ottovolante di emozioni che alla fine manda in orbita quattro ragazze oggi superlative e ne lascia a terra altrettante quattro, altrettanto grandi interpreti di un thriller degno del miglior Alfred Hitchcock. Fra Italia e Russia ne esce un assalto splendido, palpitante, reso ancor più vibrante dall’infernale tifo del palazzetto di Tashkent. In un simile humus, facile che le protagoniste si esaltino, aiutate dall’adrenalina che scorre a fiumi.

Ne esce vincente il quartetto azzurro, che corona nel migliore dei modi una gara bellissima, in cui tutte ma proprio tutte le interpreti hanno dato il meglio di sè: a partire da un’ispiratissima Sofia Ciaraglia, talento immenso oggi finalmente espresso in tutta la sua potenza, passando per le compagne di squadra Chiara Mormile ed Eloisa Passaro, fantastiche spalle della romana.

E poi, una menzione speciale va a una super Rebecca Gargano, riserva per quasi tutta la gara ma decisiva nella finale, quando è stata chiamata a sostituire proprio la Passaro, appena incappata in una passivo pesante ad opera della scatenata Anna Bashta (8-3), ha capottato le sorti dell’incontro, scrivendo pagine decisive nella bellissima storia di oggi con due parziali monstre in cui ha messo assieme quattordici stoccate e ne ha subite appena cinque. In cui, come detto, trovano spazio anche le russe: perché in ogni bel film che si rispetti, accanto a un grande attore protagonista, c’è sempre un altrettanto grande co-protagonista. Che nel caso di oggi, si chiamano Valeria Bolshakova, Anna Bashta, Yana Obvintseva e Svetlana Sheveleva.

A partire forte sono per le azzurre: Chiara Mormile prima e Sofia Ciaraglia portano avanti l’Italia, ma il primo giro di tre assalti si chiude con il vantaggio delle russe, che grazie ad Anna Bashta – ed il già citato parzialone su Eloisa Passaro – si portano sul 15-13. È l’inizio del rock’n’roll, di tentativi di fuga rintuzzati e di controfughe, dello show dell’una e dell’altra protagonista. Si arriva così all’assalto decisivo con l’Italia avanti di un solo, risicatissimo, punto. A mettere tutto in cassaforte ci pensa Sofia Ciaraglia, con il 5-2 finale che regala a lei e alle sue compagne il miglior finale di una gara partita ieri negli ottavi di finale contro l’Ucraina e proseguita oggi con le vittorie su Stati Uniti e Ungheria degli spauracchi Sage Palmedo e Anna Marton. Le quali, rese innocue dalla grande giornata di tutte le azzurre, han potuto ben poco per aiutare le loro compagne.

Fra le grandi deluse di giornata, c’è sicuramente la Francia: le bleuettes erano fra le favorite più attese, a maggior ragione dopo la doppietta con Caroline Queroli e Manon Brunet (con loro Margaux Rifkiss e Sara Balzer) nella prova individuale. Invece il loro cammino si arresta in semifinale contro la Russia ma, soprattutto, la loro gara si chiude fuori dal podio, dopo essere uscite sconfitte dall’Ungheria nell’assalto valido per la medaglia di bronzo. Oggi, nel cielo uzbeko, per il blu non c’era spazio: sopra Tashkent brilla l’azzurro intenso dell’Italia.

Twitter: agenna85

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

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