Sciabola: spazio e tempo ai Giovani

Dal bilancio di Tashkent alla volata per Rio 2016. Il punto sulla sciabola azzurra con il Ct Giovanni Sirovich

 

I Mondiali Cadetti e Giovani di Tashkent, conclusi in gloria con la medaglia d’oro nella sciabola femminile Under 20, da poco alle spalle, la lunga volata delle qualificazioni olimpiche per Rio 2016 ormai alle porte – si comincia nel weekend con la penultima tappa del circuito di Coppa del Mondo, a Tianjin per le azzurre e a Madrid per gli azzurri – e un’attenzione particolare alle criticità nella gestione, da parte delle diverse componenti della scherma azzurra, della fase di passaggio dalla categoria Giovani a quella degli Assoluti. Il Ct della Nazionale italiana Giovanni Sirovich traccia così a Pianeta Scherma un punto della situazione della sciabola azzurra, di oggi e di domani.

Con il mese di maggio insieme alla fine della stagione scattano le qualificazioni alle Olimpiadi di Rio 2016. Iniziamo dalle ragazze: com’è la situazione in partenza?

«Proprio per il via alle qualificazioni olimpiche più che di fine parlerei di inizio stagione, dove per stagione intendo il percorso che dovrà portare a qualificarci per Rio, da qui al marzo prossimo quando si chiuderanno i ranking. Con le ragazze, così come con i ragazzi, abbiamo concluso la fase preparatoria a questo momento di verifica per tutti quanti noi, aggiungerei che in campo femminile ripartiamo da un clima generale molto buono, dove c’è grande fiducia dopo i risultati di inizio stagione e soprattutto dopo la vittoria a squadre di Gand a febbraio»

In campo maschile, non essendo prevista a Rio la prova a squadre, si annuncia battaglia per i due soli pass olimpici disponibili.

«Certamente. Il fatto che nel calendario olimpico mancherà la prova a squadre maschile costringerà i ragazzi a una lotta fratricida, ma assolutamente corretta, visto che il gruppo è e resterà ben affiatato nel suo complesso. Qui ripartiamo invece da un periodo di appannamento generale, ma in un certo senso previsto e comunque comprensibile, mi aspetto miglioramenti già dalle prime gare dopo la ripresa»

Quali sono i primi obiettivi di questa fine, o meglio inizio, di stagione?

«Premesso che l’unico e vero obiettivo che tutti, dalle ragazze ai ragazzi a noi dello staff tecnico, dobbiamo avere in mente è la qualificazione alle Olimpiadi, proprio per questo sarà fondamentale fare bene già dalle prime gare utili, tanto come rendimento quanto come risultati»

Si sono da poco conclusi i Mondiali Cadetti e Giovani di Tashkent. Un suo giudizio riguardo gli sciabolatori azzurrini?

«Il giudizio è molto positivo, per entrambe le categorie. Le tre medaglie conquistate dai Cadetti sono un ottimo viatico per il futuro dei ragazzi e del nostro movimento, mentre tra i Giovani l’oro femminile a squadre è stato a mio parere il capolavoro di una squadra che non partiva tra le favorite e che si è costruita la vittoria assalto dopo assalto, a dimostrazione che non sono la tecnica né la preparazione a mancare ai nostri giovani, soprattutto in un’arma competitiva per natura com’è la sciabola»

In un discorso più ampio, come giudica il panorama giovanile azzurro in questo momento?

«Dal punto di vista dei ragazzi come dicevo le qualità di base ci sono tutte, così come la preparazione alle gare anche più importanti, e questo va a merito delle scuole di scherma che li preparano. Il grosso problema che vedo è però nella fase di passaggio dai Giovani agli Assoluti, laddove a un atleta servono di norma una o due stagioni per ambientarsi e così potersi esprimere al meglio. Ecco, è qui che troppo spesso si tende a non lasciare il giusto spazio, e tempo, ai ragazzi di esprimersi, e anche di sbagliare se necessario, perché solo così possono formarsi al meglio. Faccio l’esempio di Luca Curatoli, che al primo anno di Assoluti è già andato a podio in Coppa del Mondo: quanti altri atleti sono stati, o sono in grado di farlo? Si tratta di un’eccezione, non della regola! La mia ricetta è partire dal fatto che nel settore giovanile si lavora bene, servono però la continuità e gli investimenti adeguati per permettere ai nostri ragazzi di crescere nel tempo giusto perché ognuno capisca le proprie reali potenzialità»

Twitter: MattiaBoretti

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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