L’aviere catanese è pronto a difendere l’argento di Strasburgo. Le sue dichiarazioni alla vigilia.
Un argento da difendere e la qualificazione olimpica da centrare assieme ai suoi compagni di squadra: Paolo Pizzo ha le idee ben chiare sui compiti che lo attendono nei prossimi giorni a Montreux. Le date sono quelle – già segnate con il circoletto rosso – del 7 e del 10 giugno. E come sempre, l’aviere catanese scalpita e non vede l’ora di scendere in pedana. Ecco cosa ci ha detto alla vigilia della partenza per la Svizzera.
Paolo, con che sensazioni approcci a questi Europei?
Le sensazioni che ho alla vigilia di una gara derivano da quelle che ho in allenamento. Negli ultimi giorni in palestra ho avuto riscontri positivi, sto tirando bene e sto facendo lezioni come non mi riuscivano da anni. Diciamo che sono veramente soddisfatto della preparazione sin qui fatta, quindi non resta che confermarmi in gara. Che è la cosa più difficile…
L’anno scorso per te uno splendido argento. quest’anno sei chiamato a difenderlo: uno stimolo o una responsabilità?
Dipende da atleta ad atleta. Personalmente, ogni risultato positivo per me è una spinta a dare sempre qualcosa di più, non è per nulla una pressione negativa. Anzi, mi tranquillizza. Io sto bene e non vedo l’ora di scendere in pedana.
In ottica Rio diventa cruciale la gara a squadre: pronti alla battaglia?
Da veterano del gruppo, ti posso dire che da anni non ho sensazioni così positive. Abbiamo fatto una preparazione ottima, in cui tutto il gruppo ha marciato compatto. e questa è la base giusta per fare risultato, anche se purtroppo nello sport questi non arrivano come diretta conseguenza delle premesse alla gara. Noi comunque siamo qui, pronti e uniti, e tutti dovranno sudare contro di noi. Anche la Francia: pian piano ci avviciniamo sempre di più, riusciremo anche a batterli. Dopotutto, sono umani anche loro… (ride, ndr)
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
