Sciabola maschile, le voci degli azzurri

Le dichiarazioni dell’immediato post gara di Enrico Berrè, Luca Curatoli e Diego Occhiuzzi.

 

Non una giornata esaltante per la sciabola azzurra, che nel giorno di Aron Szialgy rimane giù dal podio con tutti e quattro gli alfieri. Nell’immediato dopo gara abbiamo raccolto le dichiarazioni a caldo di Enrico Berrè, Luca Curatoli e Diego Occhiuzzi. Ecco come gli sciabolatori italiani hanno commentato le loro prestazioni, fra rammarico e immediata voglia di riscatto.

Enrico BerrèL’avversario sbagliato nellla gara sbagliata. Hartung non è il più forte che c’è in circolazione, ma è un avversario con cui non ho mai vinto e oggi più che mai sono andato lontano dal farlo. Purtroppo fa una scherma che non è compatibile con la mia, peccato aver subito la peggior sconfitta nella gara se non più importante, perlomeno fra le più importanti, perché è un Europeo che mette in palio punti per la qualifica olimpica. Niente, è andata così, ora testa già proiettata al Mondiale. Prima però vorrei lasciare questo Europeo lasciando un segno del passaggio di Enrico Berrè, e la prova a squadre è l’occasione perfetta per farlo.

Luca CuratoliUn buon Europeo, sono riuscito a mantenere la calma malgrado fosse la mia prima esperienza in questa competizione. Sin da ieri ero molto tranquillo e rilassato, stamattina in pedana sono riuscito ad esprimermi bene fin da subito, anche se nei gironi non sono partito al massimo poi mi sono ripreso in corsa. Con Decsi, avversario in questo momento in gran forma, sono riuscito a imporre il mio ritmo e a portare a casa con relativa facilità il match. Con Aldo Montano ci sta perdere, è un grande campione e lo sappiamo tutti. Qualche decisione arbitrale dubbia mi ha portato sotto 8-4, ho provato la rimonta ma purtroppo mi sono fermato al 15-13.

Diego OcchiuzziTutto sommato gara positiva. Penso di aver tirato bene sin dal girone e fino a quest’ultimo match. Kovalev è un avversario molto forte, abbiamo dato sicuramente dato vita a un bell’assalto, piacevole da vedere. Lui è stato forse un po’ più cinico nella fase decisiva, dove è stato più freddo di me. Questi incontri così tirati si perdono per una, massimo due stoccate. Purtroppo io le ho regalate durante il match. 

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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