Spada, per le azzurre è ancora bronzo

Italia fermata dall’Estonia in semifinale, poi la vittoria sulla Svezia. Oro alla Romania, argento all’Estonia

 

 

La corsa all’oro della spada femminile azzurra si ferma ancora al… bronzo. Come già nel 2014 agli Europei di Strasburgo e ai Mondiali di Kazan, l’Italia si ferma al terzo gradino del podio, dove il quartetto Fiamingo-Del Carretto-Navarria-Quondamcarlo subisce di nuovo la legge dell’Estonia in semifinale, in un assalto dove una volta di più si è confermata la sofferenza nel confronto diretto già evidenziata a Kazan un anno fa. Nella finale per il terzo posto, con l’oro conquistato dalla Romania di Ana Branza, Simona Gherman, Simona Pop e Loredana Dinu in finale sulla stessa Estonia , l’Italia ha comunque ritrovato contro la Svezia lo smalto che sembrava essersi appannato in semifinale, chiudendo con un comodo 45-34. Quello di Montreux rimane comunque l’ottavo podio nella ultime nove gare per le azzurre, che almeno mantengono la continuità nei risultati già acquisita nell’ultimo anno.

La giornata per le azzurre era iniziata con i quarti di finale contro l’Ungheria, in cui soprattutto grazie soprattutto ai due parziali centrali di Rossella Fiamingo (9-4 a Budai) e Mara Navarria (5-2 a Emese Szasz) si è potuta scavare la distanza che ha permesso di gestire al meglio la seconda parte di gara, conclusa con il finale di 45-28. Nella semifinale contro l’Estonia, partite subito ad handicap – anche in questo caso intorno a metà gara si è creato il gap poi risultato decisivo – le azzurre non sono mai riuscite davvero a invertire la tendenza e il ritardo accumulato un parziale dopo l’altro ha di fatto impedito un recupero pieno negli ultimi due parziali (Kirpu-Navarria 4-2 ed Embrich-Fiamingo 16-12) e regalato una meritata finale all’Estonia, che si conferma in ogni caso come uno dei migliori quartetti in circolazione.

Nella finale, la vittoria della Romania sull’Estonia (Kirpu, Embrich, Beljajeva e Lehis) è stata forse più netta del previsto, con dieci stoccate di vantaggio nel computo finale, un 45-35 segnato almeno da due parziali poi risultati determinanti, l’8-5 di Pop su Embrich e l’11-8 dell’ultimo parziale di Simona Gherman sulla stessa Embrich.

 

Twitter: MattiaBoretti

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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