Fioretto, il Dream Team azzurro oltre la nemesi

Nella finale con la Russia si teme la beffa di un replay all’inverso del 2014. Di Arianna Errigo la stoccata decisiva.

 

 

Finale con la Russia. Dal 44-38 per l’Italia, per pochi minuti, rischia di materializzarsi la nemesi di Strasburgo 2014: una rimonta di sette stoccate con tanto di beffa finale e una rivincita che avrebbe fatto davvero male, dopo un assalto iniziato con la Russia avanti 4-1 nei precedenti stagionali e pure rimesso in piedi inizialmente da Elisa Di Francisca sull’1-7 (9-4 a Shanaeva) e indirizzato sulla strada giusta da Martina Batini in sesta frazione su Biryukova. Le sei stoccate piazzate da Larisa Korobeynikova su Arianna Errigo nell’ultimo parziale hanno davvero fatto temere il peggio, ma la forza del Dream Team azzurro si vede anche in questi momenti, con la stoccata decisiva della campionessa monzese che scaccia i fantasmi e regala l’ennesimo trionfo alle azzurre, il settimo Europeo consecutivo in una striscia iniziata nel 2009.

La prova odierna di fioretto femminile a squadre ha regalato in coda tutte le emozioni di una gara in realtà mai nata, con la Francia (Guyart, Thibus, Ranvier e Blaze) che ha conquistato con ampio agio la medaglia di bronzo ai danni della Germania chiudendo con un netto 45-28. Negli assalti preliminari alla finale l’Italia aveva prima regolato in scioltezza la Romania (45-21) nei quarti di finale e la Francia (45-36) in semifinale, mentre dall’altra parte del tabellone la Russia passava in rassegna prima l’Ucraina (45-23) e la Germania (45-20).

In vista dei prossimi Mondiali di Mosca, che con ogni probabilità regaleranno un’altra rivincita alla Russia e per di più davanti al pubblico amico, la priorità per l’Italia sarà soprattutto il pieno recupero di Arianna Errigo, che ha affrontato gli Europei qui a Montreux con diversi acciacchi alle spalle, potendo contare sulla forma strepitosa di Elisa Di Francisca, implacabile anche oggi nelle sue tre frazioni, sulla ripresa di Martina Batini, oggi convincente in tutti e tre gli assalti, e l’esperienza di Valentina Vezzali a corollario di una squadra che, malgrado le difficoltà e un quartetto russo (Deriglazova, Korobeynikova, Shanaeva e Biryukova) ormai quasi alla sua altezza, continua a non conoscere limiti.

 

Twitter: MattiaBoretti

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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