Spada femminile, le due facce di una scelta

Cuomo sostiuisce Quondamcarlo con Boscarelli per la prova a squadre di Mosca. Giusto?  Perché sì? Perché no? 

 

 

Ci sono scelte che fanno discutere. Una di queste è stata senza dubbio quella operata al momento delle convocazioni per i Mondiali di Mosca dal Ct della spada azzurra Sandro Cuomo, ovvero la modifica del quartetto-base della spada femminile attraverso la sostituzione di Francesca Quondamcarlo con Francesca Boscarelli. Già agli scorsi Europei di Montreux Boscarelli era stata inserita fra i quattro nomi per la prova individuale ma nella prova a squadre, che le azzurre hanno poi concluso con la medaglia di bronzo, la formazione di base era rimasta invariata con Quondamcarlo regolarmente confermata.

Il dibattito seguìto a questa scelta è stato piuttosto vivace nei giorni immediatamente successivi alla lista delle convocazioni, e su Pianeta Scherma a questo proposito abbiamo raccolto il punto di vista di Francesca Quondamcarlo, tuttavia nella piena convinzione che nella scherma – come nello sport in genere – il giudizio decisivo viene soltanto dai risultati delle gare, da semplici osservatori esterni quali siamo vogliamo presentare le diverse argomentazioni a sostegno di entrambe le tesi. Una scelta, in pura teoria, condivisibile o meno? Perché sì? O, al contrario, perché no?

Perchè SI’ – Se la prova a squadre è la somma dei lati migliori di quattro individualità, i risultati dell’ultima stagione di Coppa del Mondo autorizzano l’inserimento di Francesca Boscarelli. Al di là della vittoria nel GP di Rio de Janeiro nell’ultima prova stagionale, la sequenza di risultati ottenuti dalla spadista campana è comunque di tutto rispetto: dopo la vittoria individuale agli Assoluti di Acireale 2014 lo score dice che in 6 gare su 8 (Europei compresi) Boscarelli ha raggiunto almeno i 32, e in 3 di queste 6 il tabellone dei 16, con l’exploit della vittoria in Brasile. Un quartetto, poi, anche se consolidato, non può considerarsi intoccabile: per quanto delicato possa apparire, non è detto che un singolo cambio tra gli elementi possa alterare l’intero meccanismo di squadra. Ne deriva che la concorrenza è sempre stimolante, dunque un rimescolamento anche parziale delle carte può fare soltanto bene al livello che il quartetto è in grado di esprimere, soprattutto in una competizione che ne richiede il suo massimo come un Mondiale o, in prospettiva, un’Olimpiade.

Perché NO – Il quartetto con Francesca Quondamcarlo insieme a Rossella Fiamingo, Mara Navarria e Bianca Del Carretto, il cosiddetto “Team Pink” (dallo smalto per le unghie che ha “colorato” gli ultimi podi), è ormai una realtà ben più che acquisita. Il primo posto faticosamente raggiunto e tuttora difeso nel ranking mondiale è il risultato di un percorso che ha radici ben solide, costruito su una serie di risultati in Coppa del Mondo nonché agli ultimi Europei e Mondiali che rappresenta la sintesi di una consapevolezza e coesione di squadra indiscutibili: rimescolare le carte alla vigilia di un Mondiale è un azzardo fino a che punto calcolato e calcolabile? La psicologia di un’atleta è materia sensibile per definizione: già in occasione delle convocazioni per le Olimpiadi di Londra 2012 Francesca Quondamcarlo dovette subire il “taglio” dal quartetto azzurro, in favore allora di Nathalie Moellhausen. Il replay in occasione di un Mondiale, sorta di Olimpiade negli anni non “olimpici”, non rischia di riportare le lancette indietro di tre anni e minare le certezze di un’atleta che ha tutte le carte in regola per ambire a una convocazione per Rio 2016? Ne deriva che, se l’obiettivo è quello di preparare un’Olimpiade da protagoniste la concorrenza è certo importante, ma il cemento garantito da buone fondamenta di squadra lo è anche di più.

 

Twitter: MattiaBoretti

Pianeta Scherma su Twitter

Pianeta Scherma su Facebook

Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

 

 
jizzrain.com/vd/2353-video

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *