Mosca: piccole realtà, grandi nomi

Dalla Grecia alla Svezia, passando per Brasile e Venezuela. Molte le nazioni che hanno nel loro mazzo carte pesanti per le medaglie.

 

 

Russia, Italia, Francia, Stati Uniti, le grandi d’Asia come Cina e Corea. Ma anche Grecia, Tunisia, Egitto, Brasile e Venezuela. In una scherma sempre più globalizzata, limitare la lotta per le medaglie iridate alle solite note sarebbe riduttivo. Perchè intorno alle grandi corazzate ruota un microcosmo di tante piccole realtà che, pur non disponendo della potenza di fuoco delle big, dispongono comunque di carte importanti con cui provare a dare l’assalto alle medaglie.

Partiamo dall’Europa: la Grecia gioca le sue fiche di medaglia sulla prova individuale di sciabola femminile, dove Vassiliki Vougiouka proverà ad artigliare quel podio che nelle due precedenti edizioni dei Mondiali è sempre sfuggito sul più bello. Un quinto e un sesto posto fra Budapest e Kazan da provare a riscattare, per una medaglia da conquistare. Anche nel mazzo della Repubblica Ceca c’è una carta molto forte: è quella di Alexander Choupenitch, che proverà a districarsi nella feroce lotta al titolo del fioretto maschile. Nella spada maschile spicca Pavel Pitra, numero 10 del ranking di specialità. Sul fioretto maschile punta anche la Gran Bretagna, con Richard Kruse e James Andrews Davies. La Svezia, infine, chiede alla spada una medaglia e il quartetto femminile (Johanna Bergdahl, Sanne Gars, Sohie Haarlem, Emma Samuelsson) ha le carte in regola per poterlo fare nella prova a squadre del giorno 18.

L’Africa si aggrappa a Egitto e Tunisia per entrare sulla mappa dei medagliati di questi Mondiali. Impresa riuscita l’anno scorso a Kazan grazie al bronzo di Ines Boubakri – fra le candidate alla medaglia anche a Mosca -nel fioretto femminile. Sempre dalla Tunisia arrivano Sarra (spada femminile) e Azza Besbes (sciabolatrici): per loro una medaglia è decisamente più difficile da artigliare, anche se Sarra ha vinto la prova di Coppa del Mondo di Buenos Aires. Al maschile i nomi di spicco sono quelli dei fiorettisti egiziani Tarek Ayad ma soprattutto quello dell’argento olimpico di Londra Alaeedin Abouelkassem.

In una scena,  come quella americana, dominata in lungo e in largo dagli Stati Uniti (clicca qui per i convocati), Brasile e Venezuela calano le carte Nathalie Moellhausen e Ruben Limardo Gascon. E sempre dal Venzuela viene Alejandra Benitez, sciabolatrice di buon livello che però molto difficilmente sarà in lotta per le medaglie. Moellahusen e Limardo sono stati gli unici due a spezzare il dominio a stelle e strisce ai recenti Panamericani. Riusciranno a far valere anche a Mosca la loro classe  e piazzarsi in zona podio?

Discorso analogo all’America vale per l’Asia: Corea e Cina fan la voce grossa, in mezzo il Giappone che ha in Yuki Ota la sua carta più forte.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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