Ary di bronzo nel giorno della festa russa

Errigo  terza. Vince Deriglazova su Shanaeva. Prescod a podio. Coppa del Mondo alla Di Francisca.

 

«Non ho le gambe». Sono le 17.45 in Italia, le 18.45 in Russia, quando Arianna Errigo lancia la sua richiesta di aiuto al maestro Giulio Tomassini. È in pedana da più di 10 ore e si sta giocando una semifinale mondiale. Tra lei e il terzo oro iridato consecutivo ci sono una rivale tangibile e un altro invisibile. Inna Deriglazova sta bene, tira in casa, ed è motivata ad arrivare fino in fondo. Il virus con cui Arianna ha dovuto fare i conti nei mesi scorsi, che le ha tagliato il fiato e interrotto la preparazione, fa il resto, spingendo Inna al suo primo titolo mondiale assoluto (dopo due tra i Giovani) al termine di una finale tutta russa vinta per 15-11 su Aida Shanaeva.

Senza gambe, Arianna cede 15-13 alla fortissima russa e si ferma al bronzo. È il quarto podio individuale in cinque Mondiali. Facciamo il quinto su sei, mettendoci anche l’argento di Londra 2012. La Errigo è così, quando non sta bene arriva terza. Costretta a cambiare completamente atteggiamento, a rinunciare alla scherma che ama, a ripiegare più spesso di quanto vorrebbe sulla difesa, a chiudere la misura più di quanto le piaccia, si prende un bronzo.

Che non fosse la solita lo si era visto, nonostante le vittorie, fin dai primi assalti. Un facile 15-4 alla cinese Liu nelle 64, un 15-10 alla francese Ranvier nelle 32, un altro 15-4 all’americana Massialas nei 16 e il 15-10 alla russa Korobeynikova che le ha aperto le porte del podio. Margini ampi, a volta anche ampissimi, ma una scherma che raramente è sembrata poter decollare.

Sufficiente per essere la migliore delle Azzurre, non per conquistare la quarta Coppa del Mondo consecutiva, soffiatale per 5 punti da Elisa Di Francisca, nona a Mosca dopo l’eliminazione subita dalla statunitense Nzhinga Prescod. Un 15-14 che brucia, perché Elisa era avanti 14-12, e perché l’ultima botta è arrivata con un cartellino rosso per copertura di bersaglio. Via libera alla Prescod verso il quarto di finale che la porterà fino al terzo gradino del podio condiviso con la Errigo.

Nei 16 si sono fermate anche le gare di Martina Batini e Valentina Vezzali, sconfitte rispettivamente da Larissa Korobeynikova (15-9) ed Edina Knapek (13-7). Per loro la delusione ulteriore di aver perso un’occasione, forse la più importante, per insidiare Errigo e Di Francisca in ottica qualificazione olimpica a Rio 2016. Per tutte e quattro, comunque, uno stimolo in più per confermarsi Dream Team Tra tre giorni, quando si tornerà in pedana per la prova a squadre.

Twitter: GabrieleLippi1

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Foto di Augusto Bizzi per Federscherma

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