Tbilisi: agli Usa la prova a squadre, Italia quinta

Azzurri battuti ai quarti dalla Francia. Vittoria degli Usa sui transalpini. Terzo posto per la Germania.

 

Un quinto posto d’orgoglio, conquistato battendo in successione Corea e Russia dopo che la Francia aveva battuto gli azzurri nei quarti di finale. Si chiude così il week-end georgiano degli sciabolatori italiani; week-end invero povero di gioie, soprattutto per la prova individuale chiusa senza portare alcun atlete fra i primi otto della classifica finale. La gara a squadre di oggi, complice anche l’assenza di questa prova dalle gare di Rio, è anche occasione di esperimenti per Giovanni Siorvich, che lascia a riposo i due senatori Aldo Montano e Diego Occhiuzzi per fare spazio alla new entry Alberto Pellegrini e al ritorno di Luigi Samele. 

La gara di ogig racconta di un agevole esordio contro la Gran Bretagna, condotto in porto sul 45-26 prima dello stop ai quarti di finale contro la Francia: dopo un match vissuto in sostanziale equilibrio, i transalpini attuano il break decisivo in principio del terzo e ultimo giro, grazie al parziale netto di Julien Medard su Luca Curatoli (5-0) che di fatto vanifica i tentativi di ricongiungimento operati da Pellegrini e Berrè: finisce 45-40 Francia, che vola in semifinale, mentre agli azzurri non resta altro che la lotta per i piazzamenti, brillantemente condotta a termina grazie alle già citate vittorie su Corea (45-41) e Russia (45-42), in un remake di un match che, non più tardi di tre mesi fa, regalò all’Italia uno storico ed emozionante titolo Mondiale.

La lotta per il podio, intanto, diventa una questione fra Francia, Germania, Romania e Stati Uniti, con americani  e francesi a lottare per la posta intera e i tedeschi ad artigliare il terzo posto dopo il perentorio 45-27 inflitto a Dolniceanu (non impiegato nella finalina) e compagni. Il match decisivo racconta invece di un tentativo di fuga da parte della Francia (Vincent Astett, Bolade Apithy, Julien Medard, Maxence Lambert) grazie al 5-3 di Anstett su Eli Dershwitz (a completare il quartetto americano c’erano Daryl Homer, Peter Souders e Jeff Spear), subito rintuzzato e ribaltato da Homer e Spear. Una volta passati a condurre, gli statunitensi hanno agevolmente controllato la situazione, fino a chiudere ogni discorso con la stoccata del 45-38 messa a asegno dal vice iridato di Mosca.

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