Nuovi astri, attori di sempre e un’Italia bifronte

Volti nuovi e campioni affermati nel fine settimana della spada. Italia a due volti, bene i ragazzi, in difficoltà le donne.

 

La Coppa del Mondo di spada archivia il secondo week-end di gara e si gode un po’ di riposo in vista delle prossime sfide, previste a Doha in occasione del primo Grand Prix stagionale. Lasciandoci in eredità tanti temi e tanti spunti da analizzare: ci sono volti nuovi che emergono, altre nazioni che gonfiano il petto, ma anche i soliti volti. E, soprattutto, ci ha raccontato di un’Italia bifronte.

Ed è proprio da qui che partiamo in questo riepilogo. Le gare di Tallinn e Nanjing hanno confermato quelle che erano le sensazioni della vigilia: in continua crescita la squadra maschile, ancora in difficoltà quella femminile. Le notizie migliori sono arrivate dall’Estonia: il podio individuale di Enrico Garozzo, ma soprattutto la fantastica cavalcata del quartetto capitanato dallo stesso Garozzo e completato da Marco Fichera, Paolo Pizzo e Andrea Santarelli, che si è arrestata solo al cospetto della Francia. A cui pure i ragazzi hanno saputo tenere botta e restando in gioco fino all’ultimo per ripetere il clamoroso exploit di Mosca. Col senno di poi, il momento in cui è saltato il tappo che frenava gli azzurri, capaci da quel giorno in avanti di una continua scalata che gli ha portati nel giro di due gare dai piedi del podio alla vittoria sfiorata. Ma, soprattutto, li ha portati ad avere in mano una buona fetta del pass verso le Olimpiadi.

Poca gioia invece per l’Italspada al femminile, impegnata nella lontana Cina. Nessuna azzurra fra le prime otto nella gara individuale, la brutta prova a squadre chiusa all’ottavo posto e la permanenza nelle sabbie mobili di una classifica olimpica che al momento vedrebbe il quartetto composto da Francesca Boscarelli, Bianca Del Carretto, Rossella Fiamingo e Mara Navarria escluso dal novero delle partecipanti della gara a Cinque Cerchi. In Cina l’unica ad aver portato a casa il saldo positivo è stata Bianca Del Carretto (+13), mentre tutte le altre ragazze hanno chiuso con il segno meno davanti. Ivi compresa la bi-campionessa del Mondo, che anche in Cina non riesce a incidere e dare il suo apporto alla squadra. Difficile capire cosa freni in questo momento quattro atlete di indubbio talento, che dalla “fatal Mosca” sembrano essersi perse. Barcellona e Buenos Aires, all’alba del 2016, diventano prove inappellabili per una squadra che ha tutte le carte in regola per centrare il bersaglio grosso, ma che deve ritrovarsi al più presto per non vanificare proprio sul più bello le meraviglie fatte per tutta la passata stagione.

Uscendo dalla prospettiva azzurra, il week-end ha raccontato molto altro: in Cina è tornata alla vittoria Ana Maria Branza – ora signora Popescu – con una prestazione sontuosa che le regala il successo numero 14 in carriera. Al secondo posto si è classificata Sarra Besbes: la tunisina ormai non è più una sopresa, ma anzi una splendida realtà del circuito. A Mosca è arrivato un bronzo Mondiale, coronamento di una stagione che l’aveva già vista esultare in Coppa del Mondo a Buneos Aires, in Cina Sarra si è fermata al secondo posto. Ma siamo certi che con lei bisognerà sempre fare i conti. Così come i conti bisognerà farli con la squadra degli Stati Uniti: quella che era l’arma “debole” della corazzata americana, sta diventando un serbatoio di podi e piazzamenti, soprattutto a livello femminile. Due terzi posti consecutivi sono altrettanti indizi sul fatto che oltre Oceano stan facendo le cose per bene. Le sorelle Hurley – già medagliate a Londra nella prova a squadre – sono la colonna portante della squadra, ottimamente completata da Holmes e Trzopek.

Non si può non citare poi l’exploit del Giappone: la doppietta nella prova individuale di sabato è stato indubbiamente l’upset del week-end. Perché al netto dell’imprevediblità congenita della spada, pronosticare la vittoria di Minobe e il secondo posto di Uyama avrebbe presupposto possedere doti di preveggenza che non rientrano nel bagaglio di noi umani, una finale maturata anche con le vittorie su due spadisti del calibro di Garozzo e Grumier, costretti al terzo posto. Notevole anche la prova delle ragazze, capaci nella prova a squadre di battere Romania e Italia, prima di chiudere al sesto posto.

Detto dei nuovi astri, il week-end di Coppa del Mondo ha visto anche l’affermarsi dei soliti notti. Oltre alla già citata Popescu, valgano come esempio le affermazioni nelle gare a squadre di Russia (al femminile) e Francia (al maschile).

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

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