Gli Usa vincono, l’Italia vola a Rio

Gli Stati Uniti vincono la prova a squadre a Parigi battendo in rimonta gli azzurri. Che con il risultato di oggi ritrovano il podio e centrano la qualificazione per Rio. Terzo posto per la Gran Bretagna.

 

Corsi e ricorsi storici. Nel 2015, sulle pedane di Parigi, Race Imboden passava alla storia come il primo americano ad aver vinto il CIP, mentre il giorno dopo l’intero team Usa concludeva il suo week-end perfetto battendo nella finale della prova a squadre l’Italia, con una splendida rimonta portata a termine da Massialas ai danni di Andrea Baldini. Un anno esatto più tardi, la storia si ripete esattamente allo stesso modo, come il più incredibili dei remake: con Imboden che raddoppia a livello individuale, e l’incredibile rimonta americana per sigillare la prova a squadre al termine di una finale bellissima. Per l’Italia (Giorgio Avola, Andrea Baldini, Andrea Cassarà, Daniele Garozzo) arriva però una doppia, splendida notizia: da una parte il podio ritrovato, la prima volta dopo la vittoria di Mosca, dall’altra la matematica certezza che a Rio gli azzurri ci saranno.

Nella città dove il cinema mosse i primi passi oltre un secolo fa, gli otto attori protagonisti dell’atto finale decidono di mettere in piedi una sceneggiatura da Oscar, regalando al pubblico dello Stade De Coubertin uno spettacolo mozzafiato, che presto fa loro dimenticare la delusione per la cattiva prestazione dei beniamini di casa nell’arco di tutto il week-end. Gli Usa per il double e per sigillare un week.end perfetto, l’Italia per riassaporare una vittoria che manca da Mosca e che darebbe un sapore ancora più speciale alla conquista del pass olimpico.

E la prima fase del match è tutta di marca azzurra: Garozzo apre con un tondo 5-1 su Chamley Watson, Avola allunga su Massialas, mentre Baldini tiene a bada Imboden con un 5-5 parziale che è tutta manna per l’Italia. Il resto del match è un susseguirsi di emozioni in altalena, con la rimonta americana e i tentativi di nuova fuga operati dagli azzurri, che arrivano in vantaggio 39 -37 all’ultimo giro. Daniele Garozzo, impeccabile nell’arco di tutta la giornata nel delicato ruolo di chiusura, parte forte e sale fino al 42-37. Poi però tocca ad Alexander Massialas prendersi il proscenio: stoccata dopo stoccata, comincia a erodere il vantaggio e, al contempo, le certezze del giovane azzurro, che lentamente ma inesorabilmente vede l’avversario farsi sempre più minaccioso. Fino all’impatto sul 43-43 e il conseguente sorpasso sul 45-43 finale, che regala agli americani un doppio back to back e lascia un po’ di amaro in bocca agli azzurri. Che, malgrado il finale, sono stati da applausi fin dalle primissime battute della giornata, battendo con grande autorità la Polonia (45-30) e la Cina (45-42) nei primi assalti per poi scatenarsi contro la Gran Bretagna, nettamente regolata con il punteggio di 45-24 in semifinale.

Per Davis e compagni, però, la giornata si è chiusa con il terzo gradino del podio (battuta allo sprint la Corea in un altro assalto molto combattuto e incerto fino alla fine, risoltosi infatti solo alla priorità) ma anche e soprattutto con la Germania, diretta rivale per la qualifica olimpica, eliminata pressochè definitivamente dalla corsa a Rio. Decisivo in tal senso lo scontro diretto fra le due agli ottavi di finale: il 39-35 finale è stato il trampolino di lancio per la formazione britannica, mentre i tedeschi sono stati relegati all’inferno degli assalti per i piazzamenti, da cui sono emersi portando a casa il massimo possibile, ovvero la nona piazza.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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