Vittoria! E gli spadisti volano a Rio

Battuta la Francia all’ultima stoccata in finale. Ora Rio è ufficiale. Terzo posto per la Svizzera.

 

40-39 e una vittoria che è più di una vittoria. È la chiusura di un cerchio, che si è aperto a Mosca contro la Francia e si chiuso qui ad Heidenheim, ancora contro la stessa avversaria. Alla base, la consapevolezza nei propri mezzi e l’idea, fortificata gara dopo gara a partire da quel luglio moscovita, che per talento l’Italia non è seconda a nessuno. Nemmeno alla corazzata transalpina che da ormai da tre stagioni non conosce altro termine che non sia vittoria. Il quarto posto Mondiale, la continua scalata – gradino dopo gradino – del podio, fino ad arrivare al vertice.

Ieri, al termine della gara vinta da Gauthier Grumier, lo avevamo detto: nella gara a squadre, la musica in pedana sarebbe stata ben diversa da quella suonata nella scialba prova individuale. Troppo alta la posta in palio, troppo forte il fuoco di vittoria che ardeva all’interno dei ragazzi azzurri. Oggi ha giganteggiato Marco Fichera pressochè perfetto in ogni fase della giornata, freddo e lucido nei momenti decisivi, quando il minimo errore poteva significare la sconfitta. Ma la vittoria porta la firma corale di tutti, è il premio al sacrificio, allo spirito di squadra e al grande cuore che ha portato Enrico Garozzo, Paolo Pizzo e Andrea Santarelli a fare cerchio e uscire lottando da una situazione che sembrava disperata.

Superato agevolmente il primo assalto contro l’Australia, gli azzurri hanno poi continuato la loro scalata ai danni di Kazakistan, Corea e Ucraina. Ovvero, le avversarie che più di ogni altre negli ultimi tempi avevano creato problemi.Soprattutto i tignosi campioni del Mondo dell’Ucraina che, more solito, han provato a irretire gli azzurri con ritmi bassi e tatticismo esasperato, riuscendo anche a farli cadere per un momento nel loro gioco. Il solito, grande, Fichera, ha sbloccato la situazione e poi ha rintuzzato gli attacchi di Bogdan Nikishin, protagonista anche di un bel gesto di fair play quando si è tolto una stoccata a pochi secondi dal termine senza che l’avversario ricorresse alla moviola. Conquistata la finale, restava solo l’ultimo ostacolo: la Francia aveva vinto l’ultimo appuntamento a Tallin, questa volta a gioire sono gli italiani.

Lo fanno chiudendo all’ultima stoccata un match equilibratissimo, giocato punto a punto, stoccata su stoccata. Nessuna delle due squadre ha mai potuto impostare un vero e proprio tentativo di fuga, che veniva sempre prontamente rintuzzato. L’epilogo alla “morte subite” allora è apparsa la conclusione più logica. Fichera da una parte, Luceneay dall’altra. La risolve l’azzurro, che poi si sdraia a terra e si gode l’abbraccio dei compagni. Il cerchio è chiuso, Rio ipotecata.

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