Il fioretto femminile fa tappa ad Algeri

Nella città nordafricana quinta tappa di Coppa del Mondo. L’Italia prova ad allungare la sua striscia di successi.

 

Fioretti, maschere e tanto entusiasmo. Con questo carico nella sacca Arianna Errigo si prepara a muovere verso Algeri, sede della quinta tappa di Coppa del Mondo di fioretto femminile. Archiviata da un pezzo la pratica qualificazione a Rio, per la monzese ed Elisa Di Francisca ora l’obiettivo è cercare di arrivare più in alto possibile nel ranking per poter, a Rio, avere un tabellone il più possibile agevole verso la finale.

Due momenti diversi per le azzurre: da una parte Arianna Errigo, reduce dalla vittoria numero quattro sulle pedane amiche di Danzica, sembra già marciare come un treno, dall’altra Elisa Di Francisca che, dopo l’ottimo avvio con due podi, sembra ultimamente arrancare alla ricerca della migliore forma. Nessuna preoccupazione, a Rio manca ancora molto e c’è tutto il tempo per oliare i meccanismi alla perfezione in vista della gara delle gare. Del resto, la campionessa olimpica di Londra 2012, ha sempre dimostrato che una volta entrata in bolla giusta, diventa pressoché ingiocabile per tutte. Ma se le luci sono puntate sulle due portacolori azzurre che saranno a Rio, non vanno dimenticate altre possibili protagoniste: a partire da Martina Batini, che a Danzica ha fatto vedere momenti in cui sembrava essere tornata la meravigliosa macchina del 2014.  Alice Volpi continua a salire e scendere dall’altalena: seconda a Cancun, eliminata subito a Sanit Maur, vittoriosa a Torino, fermata nell’assalto dei 32 a Danzica: vedremo se l’aria di Algeria saprà ispirare la senese perché possa trarre il massimo dal suo enorme talento.

Tanti i temi al di fuori delle vicende italiane. Innanzitutto la presenza della squadra francese: l’anno scorso il boicottaggio della prova algerina da parte della selezione bleu, quest’anno troppa la posta in palio per poter pensare di ripetere il gesto dell’anno scorso, maturato oltretutto in un clima particolare, viste le manifestazioni anti-Francia svoltesi proprio ad Algeri, quando al gridio di “siamo tutti Maometto” vennero bruciate bandiere francesi in piazza. Era il turbolento periodo immediatamente successivo all’attacco a Charlie Hebdo. Lasciata da parte la politica, fin troppo protagonista (indesiderata) nelle vicende sportive, le vicende di pedana raccontano di Ysaora Thibus e Astrid Guyart ormai tranquille di un posto sul volo olimpico, da puntellare fra qui e La Havana, ultima tappa del viaggio di qualificazione.

Chi rischia è Carolin Golubitskyi: la tedesca sarebbe al momento qualificata diretta come quattordicesima, ma dietro di lei Knapek e Lyczbinska seguono a immediata distanza. Poche le questioni ancora aperte: nella corsa al secondo posto in casa Russia, Aida Shanaeva – che qui fu terza l’anno passato, nel giorno della prima di Lee Kiefer in Coppa del Mondo -ha preso un buon vantaggio sulla Korobeynikova in virtù del secondo posto di Danzica, mentre in casa Stati Uniti è ancora Nzignha Prescod la proprietaria del biglietto per Rio assieme alla vincitrice dell’anno scorso: il bronzo iridato, però, è reduce da due uscite premature al primo turno fra Torino e Danzica e, malgrado abbia un buon vantaggio su Nicole Ross, urge una sterzata alla sua  rotta se vuole evitare brutte sorprese.

Domenica si chiude con la prova a squadre, la penultima stagionale in Coppa del Mondo: sin qui è stato monologo azzurro, con tre vittorie su tre e la certificazione che anche per il dopo Rio l’Italia gode di un buon vantaggio sulla concorrenza, che un po’ dappertutto sta rinnovando i quartetti. Riuscirà il “Dream team 2.0” a calare il poker in Algeria?

Twitter: agenna85

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

 

 
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