Fiamingo o Navarria, chi vola a Rio?

Due azzurre in lotta per un solo posto a Rio. Rossella Fiamingo e Mara Navarria daranno vita a un duello a distanza sulle pedane di Budapest per accaparrarsi il pass olimpico. 

 

Avrebbero potuto essere sullo stesso aereo in direzione Brasile a giocarsi l’oro individuale e poi unite a combattere nella prova a squadre. Poi il patatrac della mancata qualificazione e ora eccole qui, l’una contro l’altra, a giocarsi l’unico posto disponibile per i colori azzurri. Per Rossella Fiamingo e Mara Navarria – in stretto ordine alfabetico – è arrivata l’ora x: delle due, ne resterà soltanto una.

A scattare in pole è la siciliana due volte campionessa del Mondo, che può contare su un buon gruzzoletto punti (162 contro 126 della trentenne friulana) e su una gamma più ampia di risultati. All’estremo, anche un’uscita al primo turno può valerle il lasciapassare per la gara a Cinque Cerchi, a patto che però Mara non vinca. Qui sotto lo specchietto delle possibili combinazioni a favore dell’una e dell’altra (fonte: oasport.it):

ROSSELLA FIAMINGO SI QUALIFICA A RIO 2016 SE: a Budapest raggiunge almeno i quarti di finale; a Budapest esce agli ottavi o al secondo turo e Mara Navarria non vince; a Budapest esce al primo turno e Mara Navarria non arriva prima o seconda.

MARA NAVARRIA SI QUALIFICA A RIO 2016 SE: a Budapest vince e Rossella Fiamingo non raggiunge i quarti di finale, a Budapest arriva seconda e Rossella Fiamingo esce al primo turno. In caso di arrivo a pari punti, premiata per maggior numero di vittorie.

Fin qui la stretta attualità, ma in attesa che le pedane della capitale ungherese emettano il verdetto definitivo, torniamo indietro per analizzare il percorso delle due atlete nel cammino di qualificazione verso le Olimpiadi brasiliane, partito lo scorso maggio con la tappa di Johannesburg. Rossella Fiamingo chiuse subito la propria gara, uscendo al primo turno, mentre Mara Navarria chiuse agli ottavi di finale e all’undicesimo posto. Diversa però la storia nelle successive tre gare: è qui che la Fiamingo costruisce il suo tesoretto, con il sesto posto del Grand Prix di Johannesburg ma soprattutto l’uno-due fra Europei (medaglia d’argento) e Mondiali (bis del titolo già vinto nel 2014 a Kazan).

Con il via della nuova stagione, al netto dell’eliminazione di entrambe all’esordio di Legnano, c’è stata la vera e propria esplosione di Mara, che fra dicembre e gennaio ha piazzato l’uno due vincente fra Doha e Barcellona, a cui si aggiungono gli ottavi di finale di Nanchino e un’ulteriore eliminazione al primo turno a Buenos Aires. Per Rossella, invece, in nessuna occasione è arrivato un ingresso in finale a otto: il nono posto di Nanchino resta la sua miglior esibizione, dover per il resto sono arrivate due eliminazione al tabellone delle 64 e altrettante a quello delle 32.

Difficile che, a questo punto, la due volte campionessa del Mondo non si qualifichi. L’analisi delle combinazioni analizzata poco sopra chiama la Navarria ad un autentico miracolo in uno spartito in cui non sarebbe l’unica voce. Da Rossella però ci si attende ancora l’acuto della fuoriclasse, la firma di chi per due volte di fila ha saputo mettere il Mondo ai suoi ordini. E mettere il timbro sul lasciapassare olimpico con una prestazione da Rossella sarebbe il viatico migliore per iniziare la discesa verso Rio e provare l’ingresso definitivo nella leggenda della scherma.

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Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma

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