«Finalmente la serenità dopo un periodo duro»

Archiviata con successo la qualificazione a Rio, Rossella Fiamingo si gode la tranquillità prima del finale di stagione. 

 

Ora che il macigno delle qualificazioni  olimpiche è finalmente tolto, Rossella Fiamingo può guardare con ottimismo al futuro e rilassarsi un attimo in vista del rush finale. Il Grand Prix di Budapest chiuso al quinto posto – miglior risultato stagionale per lei – ha sancito che sarà lei a difendere i colori azzurri nella prova individuale di spada femminile. Si presenterà da due volte campionessa del Mondo, pronta a fare un ulteriore salto nella leggenda della scherma. Smaltite le tossine della lunga corsa verso Rio, segnata purtroppo dalla dolorosa mancata qualificazione della squadra e da qualche critica di troppo nei suoi confronti, la catanese sembra aver ritrovato serenità e gusto della gara, al punto che – ci confessa – ha una gran voglia di tornare in pedana e, soprattutto, di tornare su un podio di Coppa del Mondo che manca dal 2014.

La corsa a Rio è finita e ti sei qualificata per le Olimpiadi, ora come stai?

Indubbiamente molto più tranquilla. Ad agosto ero pressoché certa di essere qualificata per le Olimpiadi, invece l’ottima stagione di Mara (Navarria, ndr) ha rimesso tutto in discussione e fino alla fine non ho avuto la certezza matematica della mia qualifica. Quindi sono arrivata a Budapest con una serie di “arretrati” da stress per via delle gare a squadre, ma anche degli infiniti ritiri. Anche se in realtà ero in serena, perchè ero riuscita a ritrovare la tranquillità nella mia palestra a Catania e quindi mi sono allenata bene. L’ultimo ritiro, quello pre-Budapest, l’ho saltato. È stata una mia scelta, ma è stato il ct a chiederci se volevamo farlo o meno. Io avevo bisogno di stare a casa e di non sentire le ansie mie e quelle degli altri.

Una scelta che si direbbe abbia pagato…

Si, perché mi sono presentata alla gara nelle condizioni in cui volevo. Forse si poteva fare di più, ma al solito mi ha battuto la mia bestia nera Logunova. Credo sia la sesta o la settima volta che mi batte, io mi sto impegnando a farla salire sempre di più nel ranking per sperare di incontrarla il più tardi possibile ma continua a rimanere ottava… (ride, ndr) Battute a parte, ora sono molto tranquilla perché ho ottenuto quello che volevo. Ho dormito per tre giorni perchè avevo scaricato tutta la tensione che avevo dentro, ora mi godo gli ultimi giorni di riposo e poi riprendo a bomba, perché ora comincio a divertirmi e ho voglia di tornare in pedana.

Tornando alla lotta per Rio, c’è stato un punto della stagione – complice magari la risalita di Mara – in cui hai pensato di non farcela a qualificarti?

Ti dirò, quando ho visto che ha vinto la seconda gara di fila a Barcellona, un po’ di timore l’ho avuto. Perché se vinci due gare in quel modo, vuol dire che era proprio in un grande stato di forma. In realtà il mio timore peggiore era legato alle mie prestazione, al fatto che io non riuscissi più a fare bene e ad andare avanti. Anche a Budapest, dove era comunque quasi certo che mi qualificassi, un po’ di timore c’è stato.

Inevitabile parlare della mancata qualificazione a squadre: come l’hai vissuta e come è stato possibile che ciò accadesse?

All’inizio sembrava che il Mondiale fosse stato il punto più basso, quando si tocca il fondo. E invece è stato l’inizio del declino: se avessimo fatto bene a Mosca, staremmo parlando di tutt’altra storia, perché un Mondiale fatto bene non avrebbe comportato problemi. E invece, secondo me, ci siamo da lì fatte prendere troppo dal panico e siamo riuscite nell'”impresa” di rendere possibile l’impossibile, ben oltre il limite di imprevidibilità tipico della spada. Purtroppo è andato tutto storto, la ruota da che girava bene ha cominciato a girare male. Però non so che dire, davvero, magari sapessi il motivo…

Come ti spieghi le difficoltà che hai incontrato nel corso di questa stagione?

Ero reduce dalla stagione più bella della mia carriera con il secondo Mondiale, l’argento agli Europei e la Coppa del Mondo, e sinceramente speravo di riuscire a viverla con più serenità e consapevolezza ma così non è stato. Ho letto molti commenti cattivi nei miei confronti, dove mi si accusava di essermi montata la testa, di lavorare poco, di dare poca importanza alla gara a squadre perché ormai ero qualificata individualmente. Altre volte mi sarebbe scivolato tutto via ma stavolta era impossibile ignorarli, perché mi toccavano sul personale e, soprattutto, non corrispondevano a realtà. Inoltre ho dovuto fare i conti con i soliti problemi alla schiena e qualche screzio con il mio Maestro, anche se per fortuna tutto è andato al proprio posto. Tutte cose che, sommate fra di loro, mi hanno distrutto. Ho passato un periodo difficile alla ricerca di serenità e ora l’ho trovata. E per questo devo ringraziare famigliari e amici, che hanno sempre avuto fiducia in me e sono sempre stati al mio fianco.

L’anno scorso, prima degli Europei, avevi fatto fatica. E in parte anche quest’anno: ti preoccupa questo in vista del finale di stagione che culminerà con le Olimpiadi?

No, quello no. Ovviamente mi piacerebbe fare bene tutte le gare, ma non sempre ci riesco. L’anno scorso prima del Mondiale avevo fatto solo una finale a otto, nel Grand Prix di Rio, e ammetto che ero un po’ disperata, pensavo “no, il Mondiale non posso rivincerlo, mi toccherà ricominciare fuori dalle prime sedici”. E invece, quella che sembrava essere la stagione più brutta della mia carriera, si è tramutata in quella più bella: alla fine è una gara come tante altre, se la azzecchi però, è davvero tanta roba! A Budapest ho ritrovato il divertimento di tirare e ho davvero una gran voglia di ritrovare un podio in Coppa del Mondo che mi manca ormai da due anni. Quindi il mio obiettivo è fare bene nelle prossime tappe fra Grand Prix di Rio e Legnano.

Hai detto di aver ritrovato serenità e gusto per tirare: possono essere queste le tue armi in più?

Si, perché come ho già detto quest’anno è stato molto difficile. L’anno scorso ad esempio, se anche le cose non andavano come volevo e perdevo, mi allenavo sempre con tranquillità, quest’anno invece è stato diverso: mi sono allenata tanto, ma con mille problematiche. Quasi un paradosso, se penso che mi sono capitate in quello che doveva essere il mio anno più bello, ma purtroppo ci sono state persone attorno a me che han rovinato uno dei momenti più belli della mia vita. Ma spero al più presto di riuscire a vivere un altro momento bello per dimenticare al più presto tutto ciò!

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Fotografia Alessandro Gennari per Pianeta Scherma

 

 
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