Clerici: «Che emozione l’Inno che suona per me!»

Alice Clerici, oro nella spada individuale Under 20, racconta a Pianeta Scherma la sua gioia.

 

L’urlo liberatorio in ginocchio, poi il lungo abbraccio a centro pedana con il Maestro Dario Chiadò a sciogliere fra le lacrime le tensioni e le emozioni di una giornata sognata, cullata e finalmente diventatà realtà. Questo l’Instagram della giornata perfetta di Alice Clerici, fresca di titolo Mondiale nella gara individuale di spada femminile a Bourges.

«È stata una gara cominciata nel peggiore dei modi,  con due sconfitte nei primi due assalti di girone» racconta Alice  «tanto che per un attimo ho pensato che la mia gara sarebbe potuta finire lì. Poi ho trovato la forza di reagire e ho vinto gli altri quattro assalti. Quando poi sono usciti i tabelloni mi sono nuovamente scoraggiata: avevo il canale più difficile della gara con Eleonora De Marchi, la Stahlberg e la Komarova. Questo mi ha fatto affrontare le prime due dirette con il morale sotto i piedi, tanto che ho rischiato di buttare via l’incontro per i 32 ».

Fra i momenti più difficile della giornata, indubbiamente il derby contro Eleonora De Marchi: «Odio incontrare le italiane all’estero, e io e lei ci conosciamo tecnicamente fin troppo bene. Invece ho tirato concentrata su ogni stoccata e ce l’ho fatta! Anche se mi dispiace di esserci trovate così presto… Ad ogni modo, questo assalto è stata la svolta, perché da lì in poi ho cambiato atteggiamento. Ho affrontato la Stahlberg pensando solo a riprendermi quello che mi aveva tolto agli europei. C’è da dire che lei è stata molto corretta, accusando una botta al piede che l’arbitro aveva visto a terra e che io stessa non ero convinta di aver messo. Dopo di lei teoricamente avrei dovuto tirare con la Komarova, con cui mi trovo malissimo, ma ha perso a sorpresa con l’israeliana».

Nessun dubbio nemmeno quando si tratta di scegliere il momento più bello: «L’emozione più grande è stata rendermi conto di aver messo la 15esima stoccata che mi avrebbe garantito una medaglia, la mia prima medaglia ad un mondiale! Era una cosa che rincorrevo da tempo e finalmente ce l’avevo fatta! La semi e la finale quindi le ho affrontate molto più serenamente, pensando solo a divertirmi, ed ha funzionato!»

Indelebile l’emozione al momento di andare sul podio per ritirare la medaglia e godersi il trionfo: «Quando mi sono resa conto che l’inno stava suonando per me, non sono riuscita a trattenere le lacrime. Dopo tanto lavoro, finalmente un bel risultato!» Ma la spadista torinese non intende fermarsi qui: «Non voglio considerare questo trionfo come un traguardo, ma come un bel punto di partenza per poter lavorare sempre meglio e togliermi ancora qualche soddisfazione in futuro».

Infine, la più classica delle dediche: «Ringrazio tutti quelli che hanno sempre creduto in me, tutta l’Accademia scherma Marchesa, mia madre, mio padre (che non ha potuto essere presente e mi dispiace molto) e il mio maestro Dario Chiadò che faccio sempre soffrire, ma spero di averlo in parte ripagato per i suoi sacrifici con questa medaglia».

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Fotografia Augusto Bizzi per Federscherma
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