Spada femminile: è festa romena, vince la Gherman

Battuta in finale Ana Maria Popescu. Podio per Szasz e Knapik. Deludono le azzurre.

 

Corsi e ricorsi storici: nel 2012, nel caldo Europeo pre olimpico di Legnano, Simona Gherman vinse l’oro dopo aver battuto in finale la connazionale Anca Maroiu. Quattro anni dopo, in un altro Europeo antipasto di Olimpiade la storia si ripete: Simona Gherman medaglia d’oro, con un’altra connazionale medaglia d’argento. Questa volta è Ana Maria Popescu ad accompagnarla sul podio, finalista sconfitta di un assalto quintessenza della tattica e dello studio.

Prevedibile quando in pedana ci sono due atlete di grandissima caratura, perdipiù connazionali che si conoscono alla perfezione dopo aver condiviso anni di gare e di vittorie. Passività, punteggio basso e tutto rimandato al minuto supplementare, da giocare per intero e  con la priorità sorteggiata alla Gherman: ed è qui che piazza la stoccata decisiva, quella del 6-5 a quindici secondi dalla fine che costringe la Popescu a un disperato quanto vano tentativo di rimonta. Che ottiene come unico effetto quello di allargare la forbice fino al 9-5 finale. Sul podio ci salgono la beniamina di casa Renata Knapik e l’ungherese Emese Szasz, battuta in semifinale dalla Popescu in un assalto con coda agitata causa problema cronometrico.

Per l’Italia, invece, uno zero in casella alla voce medaglie e indicazioni contrastanti: ci si aspettava una gara diversa da Rossella Fiamingo, un tocco di colore in una stagione sin qui poco foriera di gioie per lei. E invece a interrompere la sua corsa alla medaglia ci si è messa la solita Logunova, che la batte 15-14 alla priorità. Una beffa, perché Rossella era riuscita a rimettere in piedi un assalto che pareva compromesso risalendo fino al 14 pari, prima che lo scatto al pronti a voi della russa mandasse tutto in fumo. A Rio però serve altro, perché andare vicino a battere l’atleta che più di ogni altra collima con il concetto di bestia nera, non basta. Peccato anche per Mara Navarria, fermata anche lei agli ottavi di finale: Simona Pop era avversaria alla sua portata per poi giocarsi l’accesso al podio contro la Popescu.

Si ferma agli ottavi anche l’esordiente Alberta Santuccio: partita diesel, con quattro sconfitte nel girone, la siciliana ha messo in riga dapprima la campionessa europea in carica – Violetta Kolobova – quindi l’altra russa super titolata, Lyubov Shutova prima di cedere a un’ispirata Monika Sozanska, che a Torun sentiva aria di casa. Stop nel tabellone delle 32 per Giulia Rizzi, anche lei fermata dalla Logunova.

Classifica – 1. Gherman (Rou), 2. Popescu (Rou), 3. Szasz (Hun), 3. Knapik-Miazga (Pol), 5. Sozanska (Pol), 6. Kryvytska (Ukr), 7. Pop (Rou), 8. Logunova (Rus)

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Fotografia Augusto Bizzi 

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