L’azzurro commenta la prova a squadre di sciabola maschile. E guarda al futuro con ottimismo.
Dove eravamo rimasti? Ah si, alla delusione per una prova individuale che, per molteplici motivi, non era andata come da desideri. Qualche giorno dopo, l’umore di Enrico Berrè è radicalmente cambiato, lasciando spazio alla soddisfazione per una prestazione finalmente all’altezza dell’Italia della sciabola. Certo, non manca la delusione per il titolo sfuggito sul più bello: «Sicuramente un argento europeo non si butta mai, ma l’amaro è tanto! Tantissimo direi! Ci è sfuggito il titolo di sole 3 stoccate e questo fa ancora più rabbia!»
Troppa la voglia da parte dell’intero quartetto azzurro di fare a Torun dopo le tante delusioni della stagione: «L’anno è stato difficile per noi, non avevamo mai centrato un podio in tutta la stagione e abbiamo anche fallito al Mondiale, motivo per cui eravamo volenterosi di tornare a casa con un metallo al collo! Abbiamo tirato soprattutto con grinta e orgoglio, per dimostrare chi siamo e quanto valiamo, per dimostrare che i piazzamenti della stagione e il 6 posto al mondiale erano bugiardi, perché noi siamo una squadra da medaglia».
Così sulla sua prova: «Io personalmente non ho tirato molto bene, anzi. Però, si sa, la squadra è così: non sempre tutti i membri sono al top. E io ieri (sabato, ndr) non lo ero, ma per fortuna i miei compagni di squadra sono stati bravissimi, e tutti insieme siamo riusciti ad arrivare in finale, anche se l’abbiamo persa per un soffio».
Da ultimo, un suo giudizio sulla squadra, destinata secondo lui a togliersi molte soddisfazioni in futuro: «Mi piace molto come siamo amalgamati e uniti, poche squadre hanno la stessa nostra compattezza. Questo lascia ben sperare per gli anni a venire. Certo bisogna prendere un po’ più consapevolezza dei nostri mezzi e essere più costanti nel rendimento, però siamo una squadra giovane che in futuro può veramente essere protagonista su tutti i palcoscenici».
Fotografia Augusto Bizzi
