Le stelle di Rio 2016 – Aldo Montano

Il campione livornese arriva a Rio dopo lo stop per un’operazione alle spalla. Ma con lui in pedana, tutto può succedere.

 

L’ultima sua apparizione in pedana è datata 30 gennaio, a Padova. Seconda vittoria di fila dopo il Grand Prix di Boston – entrambe fra l’altro contro Aron Szilagyi – e qualificazione matematica per Rio De Janeiro. Acciaccato, con una spalla dolorante e i dolori ai muscoli, Aldo Montano si è preso il centro della scena, ha mandato in visibilio il pubblico padovano ma poi si è fermato.

Perché per arrivare al top alla gara olimpica – o perlomeno nelle migliori condizioni possibili – serviva un pit stop, un intervento per rimettere in sesto la spalla del suo braccio armato. Operazione fatta in aprile e poi la corsa contro il tempo per recuperare in vista del Giorno dei Giorni, quando Aldo prenderà parte alla sua quarta olimpiade e andrà a caccia della sua quinta medaglia, da aggiungere all’oro individuale di Atene e alle tre medaglie a squadre (argento in Grecia, bronzo a Pechino e Londra). Una gara che è tutta un incognita, con la carta d’identità che segna 37 primavere e un recupero con il fiatone dopo l’intervento alla spalla.

Tuttavia, visti i precedenti e l’indole straordinaria di lottatore che è tipica dello sciabolatore livornese, siamo certi che il prossimo dieci agosto Aldo Montano sarà fra i protagonisti. Del resto a Londra diede spettacolo malgrado l’infortunio muscolare patito nel corso dei campionati italiani di Bologna sul finire del mese di maggio, ovvero due mesi prima della partenza per Londra. Eppure, sulle pedane inglesi non solo si fece notare per l’indimenticabile acconciatura e quel “god save the Queen” color oro, ma anche e soprattutto perché nella prova a squadre fu protagonista assoluto di una gara che vide gli azzurri conquistare il bronzo al termine della finale vinta con la Russia. O anche un anno prima a Catania, quando vinse il suo Mondiale malgrado problemi fisici e un piede fasciato. E tante altre volte in cui gli acciacchi e i problemi non gli hanno impedito di gareggiare, dare spettacolo e, spesso, vincere. È il DNA del fuoriclasse, e chissà cosa avrebbe vinto se avesse potuto tirare sempre al 100% delle sue potenzialità fisiche.

Dall’altra parte dell’Oceano dicono che l’NBA è la lega dove il meraviglioso accade. E anche se qui non ci sono un parquet e una palla a spicchi, sostituiti da una pedana e da una sciabola, la sostanza non cambia: mettete Aldo Montano al centro della scena e state certi che anche l’impossibile può diventare possibile.

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma su Twitter

Pianeta Scherma su Facebook

Fotografia di Augusto Bizzi
jizzrain.com/vd/2353-video

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *