Capolavoro Italia, sciabolatrici in trionfo a Orleans

Le azzurre vincono la prova a squadre in Francia. Battuta in finale l’Ucraina. Terzo posto per l’Ungheria.

 

L’occasione era troppo ghiotta perché quattro ragazze del talento di Martina Criscio, Rossella Gregorio, Loreta Gulotta e Irene Vecchi potessero lasciarsela sfuggire. E così è stato. Da Orleans arriva una vittoria a squadre meritatissima, oltre un anno e mezzo dopo l’ultima volta datata febbraio 2015 a Gand. Allora c’erano Ilaria Bianco e Martina Petraglia a completare il quartetto con Rossella Gregorio e Irene Vecchi, oggi invece la scena è tutta per le ragazze che a Rio sono andate a un passo dal tornare a casa con una medaglia.

Nel giorno in cui molte squadre fanno i conti con l’assenza delle loro big e rimescolano le carte schierando quartetti sperimentali, Sirovich punta invece sul sicuro. Ma anche e soprattuto sulla voglia di riscatto di Gregorio, Gulotta e Vecchi, ieri fermatesi alle porte del podio e oggi pressochè perfette in tutti gli assalti, dall’apertura contro l’Azerbaijan fino alla chiusura contro l’Ucraina, priva di Olga Kharlan e rinnovata per intero rispetto a Rio. In mezzo anche le vittorie contro Stati Uniti e Ungheria, brava a infiocchettare ai quarti di finale l’eliminazione della Russia, prima di di venire costretta dalle azzurre alla finalina per il bronzo. Mentre le azzurre volano all’atto decisivo, quello che mette in palio il bersaglio grosso: l’assalto contro le ucraine di fatto non è mai in discussione, fino al 45-33 griffato dalla Gregorio.  Ma la vittoria di oggi dell’Italia è stata frutto di un ottimo lavoro corale, di un gruppo uscito rafforzato nelle proprie convinzioni dalle Olimpiadi di Rio e che da quella gara ha tratto benzina purissima, a cui si è aggiunta Martina Criscio,  pronta a rispondere presente quando è stata chiamata all’appello da Sirovich.

Al terzo posto chiude la giovane Ungheria, che suggella la sua bella giornata battendo nella finalina le padrone di casa della Francia, che malgrado si siano presentate in formazione tipo e con la carica di una Manon Brunet fresca di prima vittoria in carriera, non sono riuscite a esprimersi come da loro livello e hanno chiuso con un deludente quarto posto finale.

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Fotografia Tay Pamart/Bizzi/Fie
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