La sciabolatrice friulana, protagonista di una bella gara Orleans, racconta a Pianeta Scherma le sue sensazioni dopo la gara francese.
Sulle pedane di Orleans, ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nel primo fine settimana di Coppa del Mondo di sciabola femminile. Un bell’esame per Michela Battiston, atleta di punta della nazionale Under 20 e in Francia autrice di una bella gara al suo esordio assoluto in contesto Senior. Una situazione del tutto nuova per la ragazza forgiata in quell’autentica fucina di talenti che è la Gemina Scherma di San Giorgio di Nogaro, ma che non ha intimorito l’allieva di Christian Rascioni e Sara Vincenzin, che ha raccontato a Pianeta Scherma la sua esperienza.
Michela, cosa ci racconti della tua prima esperienza in Coppa del Mondo Senior?
Sono partita tranquilla, e l’ho presa più come una bella occasione per fare esperienza. Del resto, non essendo la mia categoria, non avevo nulla da perdere e niente da dimostrare se non qualcosa a me stessa.
Emozioni o sensazioni particolari prima della gara?
Non mi sono mai sentita particolarmente tesa o in ansia. Certo, forse ho pagato un po’ l’emozione al primo assalto di girone, che ho perso 5-0. Però mi è servito per rompere il ghiaccio: infatti, una volta passato quel match, mi sono ripresa bene e ho vinto tutti gli altri assalti, arrivando al tabellone principale senza passare dal turno ad eliminazione diretta. Di questo sono contenta, perché la gestione dello stress in gara l’ho considerato uno dei miei limti. Anche se comunque c’è ancora molto da lavorare sotto questo aspetto.
Prima gara, subito arrivata al tabellone principale. Cosa hai provato?
Sicuramente sono rimasta molto soddisfatta di essere passata subito al giorno dopo. La gara “spalmata” su due giorni per me era una novità, ma ho voluto comunque prendere con grande serenità questa nuova esperienza
Se ti dovessi chiedere un bilancio finale della tua gara?
L’unico vero rammarico è stato quello di essere stata eliminata perdendo a 14 (contro Lisa Pusztai nel tabellone delle 32, ndr). Questa è un’altra cosa su cui devo lavorare, ma devo dire che essendo stata una “prima volta”, non posso che essere soddisfatta della mia gara.
Fotografia Augusto Bizzi/Fie
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