Rossatti terza nella spada femminile, Italia a quota 7

L’azzurra si ferma in semifinale. Stop negli otto per la Kowalczyk. Sciabolatori a un passo dal podio.

 

Sette medaglie nel forziere e ancora sei gare davanti per provare a pareggiare (e, perchè no, a superare) il bottino dell’anno passato di dieci. L’Italscherma cadetti ringrazia Emilia Rossatti, spadista ferrarese classe 2001, che oggi passa all’incasso e si guadagna la medaglia di bronzo. A fermarla, nell’assalto di semifinale, l’ungherese Eszter Muhari, la stessa che agli ottavi di finale aveva eliminato Gaia Traditi, fra le più attese oggi.

Un assalto, quello contro la Rossatti, che aveva visto proprio l’azzurra partire meglio e guadagnarsi un piccolo vantaggio prima di subire il ritorno della magiara. Nelle otto entra anche un’altra azzurra, ovvero Sara Maria Kowalczyk, battuta ai quarti di finale proprio da Emilia Rossatti, mentre la quarta italiana in gara, Alessia Pizzini è stata eliminata nel tabellone delle 64, beffata all’ultima stoccata dalla romena Costantinescu. La vittoria finale è stata appannaggio di Barbara Brych, brava ad avere la meglio in finale sulla già citata Muhari, che dopo aver assaporato la gioia del successo sul 14-13 a suo favore, si vede raggiunta e superata sul filo di lana dalla polacca.

Rimangono fuori dal podio, invece, gli sciabolatori: i migliori della truppa azzurra si sono rivelati Alberto Fornasir e Alberto Nigri, entrambi fermati ai quarti di finale, mentre tanto Alberto Chignoli quanto Michele Gallo hanno chiuso la loro gara già nel tabellone dei 32. Alla cronaca passa la vittoria del turco Ibrahim Acar, che nell’atto decisivo regola l’ucraino Ivan Pysarenko, mentre a chiudere il podio ci sono l’ungherese Mor Milassin e il russo Prokhor Svitich, proprio i due “giustizieri” degli azzurri ai quarti.

Classifiche

Spada femminile Cadetti – 1. Brych (Pol), 2. Muhari (Hun), 3. Sheffield (Gbr), 3. Rossatti (Ita), 5. Hecht (Isr), 6. Jaakola (Fin), 7. Garneri (Fra), 8. Kowalczyk (Ita).

Sciabola maschile Cadetti – 1. Acar (Tur), 2. Pysarenko (Ukr), 3. Svitich (Rus), 3. Milassin (Hun), 5. Nigri (ITA), 6. Genov (Bul), 7. Bohovin (Ukr), 8. Fornasir (ITA).

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Fotografia di Augusto Bizzi/Fie