Le prime gare a squadre regalano 3 argenti all’Italia

Fiorettisti, spadisti e sciabolatrici si fermano al secondo posto nella prima giornata di gare a squadre. 

 

Tre medaglie per cominciare nel migliore dei modi l’avventura a squadre e mettersi a un solo metallo di distanza dal bottino fatto registrate lo scorso anno a Novi Sad. Fioretto maschile, spada maschile e sciabola femminile approdano tutte e tre all’atto decisivo, ma si fermano sul più bello, nell’atto finale che incorona due volte la Russia (fioretto e sciabola) e una volta la Francia. Questo, in estrema sintesi, il racconto della giornata odierna a Plovdiv, la penultima di questo Campionato Europeo su cui domani calerà il sipario.

Ad aprire la tornata di tre finali colorate d’azzurro, sono gli spadisti. Gran Bretagna e Repubblica Ceca del fresco campione d’Europa Jakub Jurka per prendersi il il biglietto che da accesso alla pedana centrale e per rinverdire anche a livello Under 20 una sfida che è un classico nella spada maschile, ovvero quella contro la Francia. Ne esce una lunga e appassionante partita a scacchi in cui azzurri (Valerio Cuomo, Cosimo Martini, Alessio Preziosi, Federico Vismara) da una parte e francesi dall’altra se le danno di santa ragione senza però che nessuna delle due frazioni riesca a operare lo strappo decisivo, al punto che quando Vismara e Dorigo salgono in pedana per la nona e decisiva frazione, a separare le due squadre c’è solo una stoccata e il punteggio che dice 40-39 Francia. Alla fine a risolvere l’assalto è proprio Dorigo, che sul 42-42 inanella il parziale decisivo che regala l’oro ai suoi compagni e ferma al secondo posto la corsa degli azzurri.

Chiudono al secondo posto anche le sciabolatrici. Le azzurre (Michela Battiston, Chiara Crovari, Lucia Lucarini, Eloisa Passaro) passano con Gran Bretagna e Ungheria centrando la finale, dove ad attenderle – come da pronostico – c’è lo squadrone russo. Le azzurre partono con giusto piglio, con Michela Battiston che chiude 5-4 avanti la sua frazione con la Podznyakova. Ma da quel momento in poi, sono le russe a prendere in mano le operazioni, con Nikitina e Sheveleva che, frazione dopo frazione, scavano il gap decisivo, fino a consegnare il testimone alla fresca campionessa d’Europa individuale sul 45-24. Inutile il pur coraggioso assalto di Lucia Lucarini, che prova in tutti i modi a riaprire l’assalto e si porta a casa il parziale per 12-5.

C’è ancora la Russia, infine, a negare la gioia del successo agli azzurri del fioretto, al termine di un match sempre sul filo dell’equilibrio, con fughe e controfughe fino al 40-39 Russia su cui si arriva all’ultimo e decisivo cambio. Dai blocchi scatta meglio Grigory Semenyuk, che fa 5-0 su Guillaume Bianchi e chiude la partita. Per il quartetto azzurro (completato da Alvise Dal Santo, Davide Filippi e Pietro Velluti), arriva comunque una bella medaglia d’argento e la certificazione che fra un mese, quando si tornerà da queste parti per giocarsi le medaglie iridate, si potrà lottare per il bersaglio grosso.

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Fotografia di Augusto Bizzi/Fie