Polonia di nuovo in vetta al Mondo, Italia chiude quinta

Le fiorettiste battono ancora gli Usa e bissano il titolo dell’anno scorso. Bronzo Ungheria. Quinto posto per le azzurre.

 

Tutto esattamente come un anno fa. Stesse protagoniste in pedana, stesso esito finale: Polonia in vetta al Mondo, Stati Uniti che rincorrono ma che alla fine devono ancora accontentarsi della medaglia d’argento. La medaglia d’oro della prova a squadre di fioretto femminile non cambia quindi padrone, rimanendo ancora ben salde sul collo di Julia Walczyk e compagne.

L’atto finale è equilibrato e vive sull’altalena di sorpassi e controsorpassi e tentativi di fuga dall’una e dall’altra parte subito rintuzzati, fino ad arrivare alla manche decisiva con la Walczyk che si presenta in pedana con un tesoretto di quattro stoccate sulla Massialas.  Che dal canto suo fa tutto il possibile per tornare nel match, prima di capitolare nel momento in cui l’ultima frazionista biancorossa mette il punto esclamativo sulla medaglia più prestigiosa.

Si chiude con un amaro quinto posto, invece, l’avventura delle azzurre. L’Italia (Elisabetta Bianchin, Lodovica Bicego, Serena Rossini, Elena Tangherlini), infatti, deve riporre nel cassetto i sogni di medaglia già dopo i quarti di finale, complice la sconfitta contro l’Ungheria, poi terza a fine giornata dopo aver battuto la Russia.

Un risveglio tardivo, quello delle azzurre, che al termine del secondo giro di assalti si trovano sotto di 12 stoccate sul 18-30. Una montagna tosta da scalare, ma che diventa meno ardua dopo il parzialone della Bianchin sulla Toth (11-4) che rimette in carreggiata le azzurre e suona la carica per le compagne. Risponde bene anche Elena Tangherlini – che lima un’altra stoccata – quindi testimone a Serena Rossini. La marchigiana, però, non riesce a completare la rimonta, con la Pasztor che controlla e chiude con una bella parata e risposta.  Uscite dalla lotta per le medaglie, le ragazze di Cipressa hanno dapprima battuto nettamente la Germania, prima di cadere per mano del Giappone e chiudere così al quinto posto.

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Fotografia di Augusto Bizzi/Fie