Elena Tangherlini: «Stavolta sapevo di poter vincere»

A Cagliari ha conquistato il suo secondo titolo nazionale Giovani. Quello della maturità e della sicurezza. E ora punta a chiudere in bellezza la stagione. Nel nome di Jesi.

 

Due titoli in tre stagioni. Se c’è una gara in cui Elena Tangherlini riesce a esprimere perfettamente tutto il suo potenziale sono i Campionati Italiani Giovani. La prima volta che li ha vinti era ancora Cadetta, poi ha centrato un bronzo al primo anno da Under 20, quindi si è ripresa il titolo di campionessa nazionale di categoria a Cagliari. L’ha fatto con una gara in crescendo che sembra tanto la fotocopia di una stagione altalenante, con buoni piazzamenti ma rimasta senza acuto fino a maggio. L’ha fatto partendo male e ricostruendo le proprie certezze assalto dopo assalto. Anche grazie alle parole preziose di una amica speciale.

A Cagliari hai conquistato il tuo secondo titolo italiano Giovani dopo quello del 2015. Nel 2016 eri stata terza. Sembra proprio che tu abbia un feeling particolare con questa gara.

Sì, è una gara che finora mi ha sempre portato bene, speriamo che continui a essere così. Quest’anno vincere per la seconda volta il titolo è stato bellissimo, ma non quanto lo era stato la prima, da Cadetta.

La tua è stata una gara particolare, eri partita male, poi cosa è scattato?

Nel girone avevo iniziato perdendo consecutivamente i primi tre incontri. Non c’ero, sembrava proprio una giornata da metterci la croce sopra. Poi è arrivata Valentina Vezzali, mia concittadina, mi ha detto di andare con lei e mi ha portato un attimo fuori. Mi ha tranquillizzata un attimo, ho cominciato a crederci e sono rientrata che ero un’altra persona.

La tua è una stagione che ancora deve concludersi, ma finora è in ascesa.

Ho avuto un po’ di alti e bassi. Ho fatto alcune gare meglio. Due finali in Coppa, una all’Open di Pesaro, quella all’Europeo. Buone gare, sì, ma non ero mai riuscita a metterci quel qualcosa in più che ho messo invece agli italiani. Questo risultato non è un arrivo, ma comunque un punto centrale.

Due anni fa ha vinto i campionati italiani Giovani da Cadetta, quest’anno ti sei ripetuta in una categoria che ora è pienamente tua. Che differenze ci sono tra questi due titoli?

Il primo è stato un titolo a sorpresa, inaspettato, quasi una vendetta per non aver vinto quello che mi spettava il giorno prima tra le Cadette. Questo del 2017 non dico fosse preventivato, ma teoricamente era quello che mi spettava per il livello che avevo rispetto alla gara. Sapevo di potercela fare e ci tenevo a far bene perché avevo questo primato dei due podi consecutivi, e ci tenevo a rivincerlo come la prima volta. Stavolta con la convinzione che me lo meritavo ed era giusto che lo avessi io, non come una sorpresa.

Hai raccontato di quello scambio di parole con Valentina Vezzali a Cagliari. A Jesi sei abituata ad avere a che fare con campioni straordinari. Cosa significa per te?

Da quando ho messo piede in quella palestra mi confronto con i campioni. Ho fatto le mie prime lezioni con Stefano Cerioni, da piccola mi allenavo già con Valentina e Giovanna Trillini, ora negli ultimi anni con Elisa Di Francisca. Una sorta di abitudine potermi confrontare con il top per misurare i miei progressi. Ora poi ci sono anche le jesine acquisite Alice Volpi e Beatrice Monaco, e anche con loro ho la possibilità di crescere. È una sorta di circolo virtuoso: pian piano, salendo di gradino in gradino, spero di poter essere io punto di riferimento per i più piccoli.

Intanto Jesi continua a dominare nel fioretto. Siete tornati da Cagliari con tre titoli su quattro.

Sì. Tommaso Marini non è jesino di nascita, ma da qualche anno ormai si allena con noi ed è un esempio lampante della scuola che funziona. Ero convinta che avrebbe vinto il titolo Cadetti, su quello Giovani non avrei messo la mano sul fuoco, ma mi aspettavo un buon risultato conoscendo il suo potenziale. Sono contenta che abbiamo vinto la stessa gara e lo stesso giorno.

Ora mirino sugli Assoluti di Gorizia?

È il secondo anno che li faccio. L’anno scorso, al mio esordio, era andata bene (16/o posto, ndr). Spero quest’anno di riconfermarmi e magari di riuscire a fare un passo di più, visto che tra le Assolute mi sono sempre trovata abbastanza bene essendo abituata a confrontarmi con le più grandi.

L’anno prossimo sarà il tuo ultimo tra i Giovani. Ci pensi già?

Ora non è tra le mie priorità. Prima viene l’esame di maturità. Poi sicuramente punterò molto sulla scherma, visto che avendo finito la scuola potrò dedicarci più tempo. Per terminare questi Under 20 lasciando il segno di tutto un percorso che si conclude.

 

Twitter: GabrieleLippi1

Pianeta Scherma su Twitter

Pianeta Scherma su Facebook

Foto di Trefiletti/Bizzi per Federscherma