La scherma esulta, a Tokyo 2020 ci saranno 12 gare

Il Cio ha ufficializzato le modifiche al programma delle prossime Olimpiadi. E per la scherma arriva la fine della tanto detestata rotazione delle armi. Per la gioia di spadiste e fiorettisti.

 

Addio rotazione delle armi, non ci mancherai. Firmato, in coro, il mondo della scherma. Che festeggia unito la decisione ratificata oggi dal Comitato Olimpico Internazionale: in Giappone ci sarà il programma completo, con sei gare individuali e altrettante a squadre, per un complessivo di dodici titoli Olimpici in palio.

Va finalmente in porto, quindi, un’operazione già tentata senza successo già per Rio 2016, dove a cadere sotto la scure del CIO sono state le gare a squadre di fioretto femminile e sciabola maschile, con sommo dispiacere di chi – Italia e Russia su tutte, ma non solo – ha perso per strada una se non due medaglie certe. Fra quattro anni sarebbe dovuto toccare a spada femminile e fioretto maschile, ma ora tutto andrà in dimenticatoio. Il sogno Olimpico si spalanca per tutti, ponendo fine a una pratica, quella della rotazione delle armi, che ha sempre creato scontento fra gli atleti. Ma non solo: quasi tutti i diretti interessati hanno convenuto sul fatto che essa abbia rappresentato in primis una mutilazione allo sport e un danno per il pubblico, che si è trovato privato della possibilità di ammirare in azione molti grandi campioni. Basti pensare a Rio e alla possibilità sfumata per Valentina Vezzali di prendere parte alla sua quinta Olimpiade.

E dopo il grande ottimismo che traspariva fin dai primi passi del nuovo ciclo Olimpico, finalmente è arrivata l’ufficialità tanto attesa: del resto la scherma proprio in Brasile è stata uno degli sport con il maggior seguito di pubblico, e direttamente all’arena e tramite tutti i media. Pathos, assalti spettacolari, mille emozioni e altrettante storie hanno animato i dieci giorni di gare alla carioca Arena, trionfo di uno sport che fin dall’alba rappresenta l’essenza ed è colonna portante dei Giochi Olimpici.

Grande la gioia espressa da atleti e personaggi direttamente coinvolti: Rossella Fiamingo, ad esempio, è pronta già a guidare le compagne alla riscossa per cercare di cancellare la ferita della mancata qualificazione a Rio 2016.

Non sta nella pelle anche Sergey Golubitskyi, che tramite Facebook commenta così: «Natale arriva prima questa volta: ci sarà la prova a squadre di fioretto maschile a Tokyo 2020! Evviva!»

Tutti felici e contenti quindi, anche noi che questo sport lo amiamo e lo raccontiamo. E che già non vediamo l’ora che arrivi il 2020 e, con esso, i Giochi di Tokyo.

Twitter: agenna85

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Fotografia Augusto Bizzi 

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