Saskia, l’eroina dei due Mondi

Ha vinto in colombia e in Olanda e al Mondiale di Lipsia si è qualificata tanto nella gara di fioretto quanto in quella di spada. Intervista con Saskia Van Erven Garcia.

 

Quasi quasi, non mi fermo. Anzi, raddoppio. E così, dopo essersi brillantemente qualificata per il main draw della prova di fioretto che scatta domani (clicca qui per l’analisi del tabellone), Saskia Van Erven Garcia a Lipsia ha impugnato la spada, ha superato i gironi e gli assalti ad eliminazione diretta fino a prendersi un posto fra le prime 64 del tabellone dell’arma non convenzionale.

Papà olandese e mamma colombiana, la trentenne nativa di Rotterdam, gareggia dal 2011 con i colori della nazionale sud-americana, rappresentata a Londra e Rio. Nel fioretto è campionessa nazionale tanto in Colombia (dove ha messo in cascina anche il titolo di spada) quanto in Olanda. L’abbiamo intervistata al termine della prova di qualificazione della spada femminile.

Due competizione, due qualificazioni al tabellone principale conquistate: che sensazioni provi?

Sono super contenta, perché io di norma faccio spada solo per divertirmi. Io principalmente sono qui per la gara di fioretto e quando serve completo la squadra di spada, ma ora abbiamo una ragazza che si è infortunata. Ieri, dopo che mi ero ben qualificata per il fioretto, ho pensato: “Bene, sistemato il fioretto, vado a fare la gara di spada come divertimento”.

Se vuoi è appena iniziata anche la gara di sciabola (mentre parlavamo erano appena partite le qualificazioni, ndr), sei in tempo se vuoi provare a qualificarti anche lì…

Quando l’arbitro del mio assalto mi ha visto, mi ha detto: “Ti tocca tirare velocemente questo assalto se poi devi fare anche la sciabola”. Io gli ho risposto “No, no tranquillo, che la sciabola non la faccio!” (ride, ndr). Scherzi a parte, non ho mai pensato di provare la sciabola, dedico già molto tempo al fioretto. Anche se devo dire che mi piace tantissimo guardare le gare.

Tu hai vinto a livello nazionale tanto in Olanda quanto in Colombia: ti senti una sorta di eroina dei due mondi?

Fino al 2011 ho tirato per l’Olanda. Però non c’era sufficiente appoggio in Olanda e quindi ho fatto domanda di poter tirare per la Colombia. Fin da piccola competo per il mio club in Colombia a Cali, quindi dal 2011 ho chiesto alla Fie di poter cambiare nazionalità. Ora sono campionessa tanto in Olanda quanto in Colombia e sono molto orgogliosa per la mia carriera sportiva.

La scherma però non è il solo sport che pratichi…

Da circa sei mesi mi sono data anche alla boxe. Oltre al ballo e allo yoga: sto facendo veramente tantissimi sport, quasi più che la scherma stessa!

Sbirciando il tuo profilo Instagram, ho visto che ti sei cimentata anche con il pentatlhon: come te la sei cavata?

Si! (Ride,ndr). Perchè la mia amica, che è qui con me in veste di allenatrice, fa pentathlon e mi ha proposto di fare una gara. È stato davvero complicato, perché c’era da sparare e non l’ho mai fatto e, perdipiù, come nuotatrice sono veramente una frana. Però mi piace fare le gare e fare sport.

Quindi Ranomi Kromowidjodjo (nuotatrice oranje) può stare tranquilla, niente sfida in piscina all’orizzonte?

Assolutamente si! (risata) Non potrei mai fare nuoto, però mi diverte la gara. E in più, quando pratichi uno sport, impari a rispettare chi lo fa sempre. Però no, il nuoto non fa per me…

Potresti provare a convincere lei a fare scherma..

Potrebbe essere divertente fare lo scambio. Lei la scherma, io il nuoto ma credo che finiremmo con l’andare male io nel nuoto e lei nella scherma.

Scherzi a parte, quanto la pratica di questi sport ti aiuta nella tua carriera schermistica?

Mi piace fare tanti sport e poter migliorare in essi. Nella boxe, ad esempio, dopo le prime lezioni ero in difficoltà e ora vado molto meglio. In più mi ha rafforzato a livello fisico. Inoltre, sentivo la necessità di fare altro: l’anno scorso, che facevo solo scherma e lavoro fisico, da una parte mi sentivo bene ma dall’altra mi annoiavo. Ora sento che anche il mio corpo ha un equilibrio maggiore: ad esempio le braccia, ora sono tutt’e due più muscolose. Come se mi sentissi molto più completa.

Cosa ti aspetti dal tuo Mondiale?

Per il fioretto c’è indubbiamente più pressione, anche se per il momento non mi va di dire nulla. Mi sento molto bene, domani vediamo che succede. Invece per la spada, quel che arriva arriva: non faccio mai le gare, per me è solo un divertimento, perché mettermi da sola pressione? Sono ovviamente molto felice di essere arrivata nelle 64, ma è ovvio che le mie aspettative maggiori sono per la gara di fioretto.

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Fotografia Augusto Bizzi

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