Sciabolatori di bronzo, alla Corea il titolo a squadre

Gli azzurri perdono di una stoccata in semifinale e poi si prendono il bronzo contro gli Usa.

 

Respingere i fantasmi. Con l’aiuto di un capitano non giocatore come Aldo Montano, oggi non della partita – mi si perdonino i prestiti calcistici – ma preziosissimo nel pilotare dalla panchina i compagni di nazionale. Luca Curatoli vede riavvicinarsi Daryl Homer pericolosamente nella manche finale dell’assalto che assegna la medaglia di bronzo e per un attimo sembrano materializzarsi davanti a lui i fantasmi di circa un’ora prima, quando un’Ungheria che pareva ormai domata e “posteggiata” alla finalina, riesce nella rimonta e, grazie ad Aron Szilagyi, batte gli azzurri 45-44.

Storia di ora di pranzo, di un assalto cominciato bene e proseguito in crescendo, ma purtroppo terminato con epilogo amaro. Dopo due vittorie e tre secondi posti, l’Italia della sciabola maschile non riesce qui a Lipsia a strappare il biglietto per la finalissima ma torna a casa con un bronzo di grande prestigio. Una medaglia su cui c’è la firma di tutti, compreso Dario Cavaliere che in pochi giorni è passato dalla possibile vacanza a un terzo posto al suo primo Mondiale assoluto (affianco ai confermatissimi Enrico Berrè, Luca Curatoli, in sostituzione di Aldo Montano. Per il ventenne napoletano, anche un assaggio di pedana nel match di ottavi di finale contro il Canada, primo passo di un cammino che ha visto gli azzurri battere nettamente la Francia ai quarti prima della fatal Ungheria, poi caduta nettamente al cospetto della Corea (che si prende anche la Coppa del Mondo) nell’assalto che metteva in palio la posta pesante.

La reazione degli azzurri, però, non si è fatta attendere. Contro gli Usa, guidati dall’argento olimpico di Rio Daryl Homer, ne nasce un bell’assalto, divertente e con gli azzurri in controllo abbastanza agevole della situazione. Fino al 40-36 con cui Curatoli sale in pedana per chiudere i conti. E se Homer prova a riavvicinarsi, Luca è bravo subito a chiudere la porta. Per il 45-40 che sigilla la medaglia di bronzo e mette un sigillo comunque di grande valore a una stagione di altissimo profilo.

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Fotografia Augusto Bizzi