Challenge International de Paris, le voci dei fiorettisti azzurri

Un podio tutto Azzurro: le voci di  Avola, Foconi e Garozzo, e del CT Andrea Cipressa.

 

Una gara straordinaria per i tre italiani. Bronzo per Avola, che ha dato prova della sua forza in due assalti difficili con Cadot e Safin, argento per Garozzo, tornato a tutti gli effetti ad occupare il suo posto fra i più grandi dopo lo stop, ed infine oro per Foconi, guadagnato con determinazione e fermezza, assalto dopo assalto.

Li incontriamo dopo il podio, mentre firmano autografi per adulti e bambini in fila, insieme al loro commissario tecnico Cipressa, per farci raccontare i pensieri e le emozioni della giornata, con un pensiero alla gara a squadre.

Andrea Cipressa – Giornata assolutamente fantastica, vedere tre bandiere italiane che sventolano allo stade Coubertin, per la gara che è la classica di fioretto, è spettacolare. I ragazzi sono stati perfetti, ci siamo preparati molto, ci stiamo preparando molto, sono contento perché alla fine per loro vedere che quello che chiedo in allenamento poi alla fine danni non ne fa, e vedere il risultato in gara è la soddisfazione più grande. Molto bene Alessio, Daniele e Giorgio e bene anche alcuni giovani, Bianchi ha perso solo con un grande Garozzo per entrare in finale, questo testimonia che un gruppo c’è, che sta crescendo e che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Domani, come sempre, andremo per vincere, consapevoli che si possa perdere. Siamo la squadra che l’anno scorso ha vinto, vorremmo ripeterlo per mantenere la leadership in questa gara. Vincere al Coubertin davanti ai francesi poi è sempre spettacolare. Speriamo di ripeterci anche domani. 

Giorgio Avola – Da una parte non posso che essere contento perché mi confermo sempre ai massimi livelli, dall’altra oggi davvero stavo tirando troppo bene, penso che gli assalti con Cadot e Safin siano stati abbastanza eloquenti, purtroppo dopo le prime cinque, sei stoccate con Alessio mi sono venuti i crampi e non mi reggevo più in piedi. Lui ha spinto sul ritmo ed io non riuscivo più a tenerlo con le gambe, peccato perché è sempre Parigi. Confermo il terzo dell’anno scorso, ho fatto ancora un terzo ed un secondo, il mio sogno è quello di avere la foto lì (indica il tabellone allestito per la gara, con tutte le foto dei vincitori nda), prima o poi, come si dice, chi la dura la vince.  Ora bisogna pensare a godersi la vittoria, perché da questo si traggono le energie positive per lottare domani. Sarà lunga, si parte alle 8 di mattina. Insomma la storia ci insegna che nonostante siamo primo, secondo e terzo, domani dobbiamo dare tutto perché possiamo davvero capovolgere il risultato di oggi. Abbiamo anche, secondo me, un’esperienza di squadra che ci permette di gestire queste situazioni, quindi sono molto fiducioso e contento. 

Alessio FoconiDevo dire che si è conclusa in maniera spettacolare, ero partito col diaframma bloccato, non riuscivo ad urlare, anche a fine giornata non ce la facevo, però devo dire che poi mi sono sbloccato. Dal turno dei 16 in poi è andata bene, sono riuscito a trovare le misure anche con Kruse che ultimamente me le aveva date di santa ragione, però poi ho concluso bene.
Con Daniele ormai ce le scambiamo spesso, adesso sono due volte di seguito, comunque ci vogliamo un bene dell’anima ed ogni volta ci scanniamo. Adesso siamo in camera insieme e ci vediamo un film. È bello perché non si va mai a viziare questo bellissimo rapporto che abbiamo, lo sport porta a questo, e la scherma in particolare. Devo fare i complimenti anche a Giorgio che ha fatto una signora gara, poi ci siamo scontrati ma comunque ci conosciamo a memoria, quindi a vincere è quello che in quel momento esprime la scherma migliore. Una volta vince lui, una volta io. È normale che tra schermidori della stessa nazionale ci si conosca benissimo. 
Il podio tutto italiano fa un bell’effetto, poi il pubblico si è fatto sentire nonostante li avessimo spodestati (ride, nda). Fare primo, secondo e terzo con la nostra maglia azzurra è stato veramente emozionante.  Forse questa è la gara meglio organizzata, non me ne vogliano le altre nazioni, ma è difficile vedere lo stadio pieno fino alla fine, seguire anche atleti di altre nazioni. Sembra davvero di stare allo stadio, uno stadio di calcio, noi non siamo molto abituati. Senti urlare, senti anche fischiare.  L’anno scorso abbiamo vinto la prova a squadre, dopo aver faticato con gli USA, abbiamo tirato benissimo la finale. Andiamo per vincere, dopo la débâcle che abbiamo avuto a Tokyo abbiamo lavorato molto bene, c’è anche il ritorno di Daniele, che ha qualche esperienza in più in squadra. Non me ne voglia Lorenzo Nista, il cui apporto è sempre importante, abbiamo vinto con lui l’anno scorso. Questa è la fortuna dell’Italia, c’è sempre un valido quarto che può vincere una gara di coppa di mondo. Poi per fortuna o per sfortuna non dobbiamo mai cedere neanche un centimetro perché i arrivano i giovani, per fortuna perché saranno il futuro. Trovare l’equilibrio tra la competizione interna e fare gruppo è una bella sfida, ma la vinciamo bene, ci vogliamo bene e siamo un bellissimo gruppo.

Daniele Garozzo – Sono un po’ amareggiato ma è andata tecnicamente molto bene, se avessi dovuto scegliere con chi perdere questa gara, la più bella, avrei scelto Alessio.
Domani dobbiamo vincere, sarà dura, ma riaffermare la nostra posizione è importante domani.

Twitter: @Ariariasally

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Fotografia Augusto Bizzi