Martina, oh yes! La Criscio sbanca Baltimora

La foggiana batte in finale la giapponese Emura e centra la prima vittoria in Coppa del Mondo. 

 

Il regalo, quello più importante, per il suo compleanno (festeggiato giusto tre giorni fa) Martina Criscio se lo è infiocchettata da sola. Assalto dopo assalto, avversaria eliminata dopo avversaria eliminata, fino al finale più bello. Nella città in cui Francis Scott Key vergò le parole di quello che poi sarebbe diventato l’Inno Nazionale degli Stati Uniti, a risuonare a fine gara sono le note del Canto degli Italiani.

E la firma sulla vittoria è proprio quella della foggiana. Che nel giorno in cui le altre protagoniste azzurre incappano in una giornata poco brillante, confeziona il suo capolavoro. Kamali Thompson e Anna Bashta per cominciare, Cecilia Berder e Alina Komashcuk per prendersi un posto sul podio. L’America, la terra prediletta di Martina; la stessa che l’anno scorso e a qualche centinaio di chilometri di distanza (si gareggiava allora a New York) portò in dote il primo podio in carriera, quando chiuse al terzo posto assieme a Irene Vecchi. Trecentosessantacinque giorni dopo, la sciabolatrice azzurra ha voluto fare le cose in grande.

Fermando dapprima in semifinale la corsa di una giovanissima quanto bravissima Sara Noutcha (terzo posto per lei, assieme a Charlotte Lembach), classe 1999 e già una medaglia d’argento iridata nella prova Cadetti di Bourges 2016; quindi battendo nell’assalto decisivo un altro talento di sicuro prospetto, la giapponese Tamura Norika. L’ultimo ostacolo sulla strada della Criscio, che non solo si porta a casa un successo di grande prestigio ma anche e soprattutto spazza via nel migliore dei modi un inizio di stagione difficile e le ultime due eliminazioni al primo turno.

L’ostacolo che oggi ha fermato molte delle big in gara, uscite presto dalla contesa: a farne le spese, fra le altre, nomi del calibro di Olga Kharlan, Manon Brunet e Anna Marton tutte stese pronti via. Si ferma qui anche Rebecca Gargano, mentre Irene Vecchi e Caterina Navarria (brava a battere Kim Yijeon nel tabellone delle 32) sono, una dietro l’altra, cadute sotto la lama particolarmente ispirata della già citata Noutcha. Si fermano al secondo assalto di giornata anche Michela Battiston e Chiara Mormile, mentre tanto Loreta Gulotta quanto Rossella Gregorio chiudono la loro gara agli ottavi di finale.

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Fotografie Augusto Bizzi