Il quartetto azzurro di sciabola maschile centra ancora il podio al Luxardo e chiude secondo. Vince ancora la Corea, terza l’Ungheria.
Stessa storia, stesso posto e, purtroppo, stesso risultato. C’è ancora la Corea sulla strada dell’Italia verso la vittoria nella gara a squadre del Trofeo Luxardo, anche se rispetto all’anno scorso la contesa è meno aperta. Finisce 45-33 per Gu e compagni, sempre saldamente in controllo delle operazioni e bravi a respingere, nell’unico momento di difficoltà, il tentativo di rimonta di Luigi Samele.
E se la vittoria è ancora una volta di più sfuggita sul più bello, per il quartetto azzurro (Enrico Berrè, Luca Curatoli, Aldo Montano, Luigi Samele) restano tanti segnali positivi: innanzitutto la certezza di essere fra le squadri più forti al Mondo, che trova la via del podio ininterrotamente dagli Europei di Torun 2016, peraltro arrivando quasi sempre a giocarsi il bersaglio grosso. E ancora, un’altra vittoria contro l’Ungheria di Aron Szilagyi, ormai non più tabù per i nostri sciabolatori, che rende ormai acqua passata la rimonta subita agli ultimi Mondiali. A questo si aggiunge anche la giornata particolarmente ispirata di tutti e quattro: tutti elementi che fanno guardare con ottimismo ai prossimi appuntamenti di Coppa del Mondo.
Là davanti, però, rimane sempre la Corea. La squadra la momento più forte, come da stessa ammissione del clan azzurro che ha riconosciuto la superiorità dell’avversario, completa sono ogni punto di vista: fisico – impressionanti alcune “uscite dai blocchi” di Oh e Gu -e tecnico, e ora anche come compattezza di team. Quella che ad esempio ha permesso loro di superare la Germania per 45-44 in quello che per distacco è stato il match più bello della giornata per intensità ed emozioni. Prima di completare l’opera battendo gli Usa (poi quarti dopo essere stati battuti dall’Ungheria nella finalina) e l’Italia. Certificando ancora una volta che i più forti in città sono loro, i funamboli asiatici.
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Fotografia Trifiletti/Bizzi
