Trionfo azzurro a Basilea nella spada maschile, fiorettiste battute dall’Ungheria a Mödling. Giù dal podio spadiste e fiorettisti.
«Peccato non poter portare due squadre all’Europeo». Firmato, Sandro Cuomo. Gongola e ne ha ben donde il ct della spada azzurra dopo la splendida prestazione dei suoi ragazzi nella prova a squadre al maschile di Basilea. Senza i quattro titolari designati per la spedizione di Sochi che scatterà il prossimo 28 febbraio, l’Italia ringrazia Giulio Gaetani, Giacomo Gazzaniga, Federico Guerra e Amedeo Zancanella.
Sono loro i firmatari della grande gara che, assalto dopo assalto, ha portato la squadra italiana sul gradino più alto del podio. Un cammino iniziato agli ottavi contro l’Uzbekistan e proseguito con le vittorie ai danni di Germania e Russia prima del gran finale contro il Giappone. La vera notizia, parlando di spada, è il quarto posto delle ragazze a Digione: non basta al piccolo Dream Team la carica di Federica Isola e Alessandra Bozza – rispettivamente prima e terza della gara individuale di ieri e oggi come al solito coadiuvate da Eleonora De Marchi e Beatrice Cagnin- per portare a termine l’ennesimo aggancio al podio: ci pensano dapprima la Russia, quindi gli Stati Uniti (ancora “indigesti” dopo la finale di Bratislava che allora metteva in palio la vittoria) a stoppare la quarto posto le azzurre. A vincere sono proprio le russe, che in finale battono le campionesse del Mondo in carica della Francia.
Sorrisi arrivano anche dal fioretto, grazie al secondo posto conquistato dal quartetto femminile. Martina Favaretto, Marta Ricci, Serena Rossini ed Elena Tangherlini, terza ieri nella gara individuale, sono state infatti fermate solo dall’Ungheria (45-37) dopo un percorso che le aveva viste esordire agli ottavi contro il Cile prima del filotto contro Russia (38-37) e Francia che ha spalancato alla fiorettiste la porta della finalissima. Solo quinto posto, infine, per i fiorettisti a Terrassa: vince la Francia su Giappone e Stati uniti. E sono proprio i francesi a fermare la corsa degli azzurri ai quarti di finale, con Marini e compagni (Davide Filippi, Matteo Resegotti e Pietro Velluti) costretti a giocarsi i piazzamenti di rincalzo.
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