La leva schermistica del 2001 a caccia di medaglie

Martina Favaretto e Davide Di Veroli sono fra gli atleti più attesi della delegazione azzurra. A Verona faranno tanto al gara Cadetti quanto quelle Giovani, partendo in entrambe con grandi ambizioni di medaglia.

 

Quando si parla di Martina Favaretto e Davide Di Veroli non c’è bisogno di un De Gregorio che dica loro di non aver paura di sbagliare una stoccata. Perchè la leva schermistica azzurra del 2001 ha stoffa e classe da vendere e, soprattutto, non ha timore di nulla. Giovani, talentuosi, poliedrici, noalese la piccola rising star del fioretto, romano l’estroso spadista che all’occorrenza sa disimpegnarsi ottimamente con il fioretto e che alla pedana della scherma affianca la pratica della danza.

E mentre cresce l’attesa per l’intera spedizione azzurra, pronta ad esprimersi al massimo nel sentitissimo appuntamento con il Mondiale di casa, i fari della ribalta sono inevitabilmente puntati su di loro, che a inizio mese in Russia han fatto man bassa di medaglia. Di Veroli ha fatto doppietta a livello individuale e ha trascinato i compagni all’oro nella categoria Cadetti sfiorando poi il clamoroso poker nella prova a squadre Under 20. Perfezionista, al limite del parossismo, al punto dal cercare sempre e in maniera ostinata la soluzione che coniughi alla concretezza un certo gusto per l’estetico: «Davide non si accontenta di vincere» ha raccontato negli scorsi giorni il suo Maestro Massimo Ferrarese in un’intervista concessa all’edizione romana della Gazzetta dello Sport «il punto deve essere il frutto di uno scambio eccellente: a Sochi ha addirittura chiesto all’arbitro se poteva non convalidare una stoccata vincente. Ovviamente è contro ogni regola ma per lui “era un punto troppo brutto”. L’Arbitro è rimasto sbigottito».

«Una macchina da guerra» è invece la definizione più volte espressa da Andrea Cipressa verso la sua giovane atleta, sempre protagonista delle gare senza distinzione di categoria: il secondo posto nella prima Prova Nazionale a ottobre e la finale a otto nel Grand prix di Torino sono solo la punta dell’iceberg di una stagione in cui l’allieva di Mauro Numa ha dato spettacolo sulle pedane. L’oro di Sochi nella gara Under 20 è stata una grande dimostrazione di maturità e forza, soprattutto negli assalti decisivi contro Martyanova ed Ebert, atlete costantemente nel giro delle rispettive nazionali maggiori e con tanta esperienza (e podi) nelle gare Senior. E chissà che per Martina non possano arrivare altre occasioni fra le “grandi”, anche se ovviamente gli obiettivi più prossimi sono il Mondiale casalingo e gli impegni scolastici da conciliare con gli allenamenti.

A Verona tanto Davide quanto Martina prenderanno parte alle gare Giovani e Cadetti, e con la nuova scansione del calendario saranno costretti a un vero e proprio tour de force di tre gare in tre giorni. E forse solo la stanchezza per una stagione impegnativa e gli impegni ravvicinati possono rappresentare il più serio degli avversari per la leva schermistica del 2001 che a Verona proverà a stupire ancora una volta.

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Fotografia Augusto Bizzi