Verona 2018: il bilancio dell’Italia

Tre ori e medaglie in tutte le armi. L’Italia chiude il Mondiale al terzo posto del medagliere dietro a Russia e Stati Uniti. Il bilancio di Verona 2018.

 

Giù il sipario, luci spente. Verona 2018 va in archivio e con esso un’altra stagione della scherma giovanile. Un appuntamento tanto atteso in casa Italia, un appello cui i giovani azzurri hanno risposto complessivamente presenti. Tre titoli Mondiali, 13 medaglie complessive (tre ori, quattro argenti e sei bronzi), il terzo posto nel medagliere dietro alla Russia e agli Stati Uniti: e se è vero che qualche rammarico rimane, tuttavia il bilancio azzurro dei Campionati Mondiali Cadetti e Giovani disputati nella città di Giulietta e Romeo si può definire positivo.

Innanzitutto non hanno tradito le stelle più attese: Davide Di Veroli è andato a un passo dal titolo Under 20, prima di riconfermarsi re fra i Cadetti nella giornata forse più intensa per i colori italiani, capitanando la tripletta completata da Filippo Armaleo e Simone Greco. Il bronzo nella prova a squadre è stata la ciliegina sulla torta per il ragazzo di Roma. Bene anche Martina Favaretto: la noalese ha forse pagato sul più bello le fatiche di una stagione intensissima e ricca di gioie, culminata con la vittoria della Coppa del Mondo Giovani, ma torna a casa con l’argento fra i Giovani e il bronzo fra i Cadetti.

Dai Mondiali veronesi emerge poi un altro dato: l’Italia è andata a medaglia in tutte le armi. La sciabola ha portato in dote l’oro capolavoro della squadra maschile oltre al bronzo della squadra femminile e a quelli firmati in proprio da Lucia Lucarini e Matteo Neri. Dal fioretto è arrivato l’argento di Tommaso Marini, senza dimenticare la cavalcata di Alessandra Bozza, Beatrice Cagnin, Eleonora De Marchi e Federica Isola nella gara a squadre che ha sancito l’immediato riscatto delle spadiste azzurre dopo la prova individuale senza medaglie.

L’unico settore che è sembrato un po’ in difficoltà è quello dei Cadetti: ad eccezione della già citata tripletta degli spadisti e del bronzo di Martina Favaretto, infatti, nelle altre gare gli azzurri non sono riusciti a entrare in zona medaglie. Ad andarci più vicino, Benedetta Taricco nella sciabola femminile e Filippo Macchi nel fioretto maschile. Per loro, così come per Sara Maria Kowalczyck (e ovviamente Favaretto e Di Veroli) è arrivata la certezza del pass per i prossimi Youth Olympic Games di Buenos Aires 2018, con Michele Gallo che conserva ancora qualche speranza per poter anche lui volare in Argentina il prossimo mese di aprile.

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Fotografia Augusto Bizzi