Milano, una miniera d’oro per la scherma azzurra

La città meneghina ha da sempre rappresentato un ottimo serbatoio per la scherma italiana. Dalla dinastia Mangiarotti a oggi, storia di un proficuo rapporto.

 

Ci sono voluto 41 lunghi anni, ma finalmente milano si appresta a riabbracciare la grande scherma italiana. Tanti, forse troppi anni per una città che alla scherma azzurra ha dato tanto e continua a dare, crescendo campioni nelle tante prestigiose Sale cittadine come Società del Giardino, Circolo della Spada Mangiarotti – clicca qui il reportage sulla sala di via Zarotto – Circolo della spada Maestro Marcello Lodetti e Cariplo Piccolo Teatro.

Oppure mettendo a disposizione i propri spazi agli atleti che qui costruiscono le loro vittorie in Coppa del Mondo e alle Olimpiadi, come proprio quest’ultima ha fatto nella palestra dei Vigili del Fuoco di Via Procaccini, dove da qualche stagione a questa parte si allenano, fra gli altri, Marco Fichera, Enrico Garozzo e, ultimo arrivato, Andrea Santarelli, tutti e tre medaglia d’argento alle ultime Olimpiadi nella prova a squadre di spada maschile.

Parlare di scherma a Milano è fare un lungo viaggio nel tempo nell’intera storia dello sport più medagliato d’Italia. Una storia che non può che partire dal nome della famiglia Mangiarotti: una dinastia che, da Giuseppe, arriva fino a Carola passando attraverso Dario, Mario e, soprattutto, Edoardo, il leggendario re di spade. Una saga, quella dei Mangiarotti, ricchissima di successi e di medaglie a Olimpiadi e Mondiali, con la spada terreno privilegiato di caccia sebbene Edoardo sapeva destreggiarsi abilmente anche con il fioretto, dando origine a epiche battaglie con un altro dei più grande fuoriclasse della storia della scherma, ovvero il francese Christian d’Oriola.

Parlare di scherma a Milano è anche fare i nomi di Luigi Carpaneda e Giancarlo Bergaminiclicca qui per leggere l’intervista – ori Olimpici nel fioretto a squadre a Melbourne 1956, di Diana Bianchedi, plurititolata con il Dream Team del fioretto femminile, di Nathalie Moellhausen, oro nella spada a squadre ai Mondiali di Antalya 2009, di Clara Mochi, due volte iridata a squadre nel fioretto; e ancora, Diego ConfalonieriAlfredo Rota, campione Olimpico a squadre nella spada maschile a Sidney 2000 assieme ad un altro illustre milanese, Angelo Mazzoni già campione Olimpico ad Atlanta quattro anni prima. Senza dimenticare Sandro Resegotti, campione del Mondo anche lui nella spada, il cui figlio Matteo ora ne segue le orme – anche se come arma ha scelto il fioretto -ed è attualmente nel giro della Nazionale Giovanile così come un’altra giovane fiorettista milanese di belle speranze, la quindicenne Lucia Tortelotti.

E se il futuro prevede sicuramente una nuova sala voluta da Andrea Cassarà che aprirà in settembre e chissà il Mondiale 2021 – anche se la candidatura di Milano a città ospitante è ancora da ufficializzare – il presente è fatto dalla sfide del gotha italiano arrivato a giocarsi i titoli tricolori. L’attesa è finita, schermidori a voi!

Twitter: agenna85

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